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Ancora crisi, 21 esuberi alla Ibi di Aprilia

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APRILIA – Ancora crisi, questa volta alla Ibi di Aprilia. Ieri presso gli uffici di Confindustria Latina si è svolto un incontro tra la dirigenza dell’azienda di Aprilia e la Segreteria Provinciale della UGL Chimici.
Nell’ incontro la Direzione Aziendale ha comunicato il ricorso alla procedura di riduzione del personale con conseguente messa in mobilità di n. 21 lavoratori strutturalmente esuberanti rispetto alle esigenze organizzative della Società.
Il ricorso alla procedura di riduzione del personale “a detta” della Direzione Aziendale si rende necessario per le ricadute di seguito indicate:
il sistema economico nazionale ed internazionale, generale e settoriale presenta evidenti criticità. La ripresa è in una fase di rallentamento con indicatori congiunturali talvolta molto contraddittori caratterizzati da frequenti revisioni di crescita. Lo scenario chimico farmaceutico si presenta in continua evoluzione con imponenti operazioni di fusioni ed acquisizione da parte delle grandi Company che determinano posizioni di forte condizionamento del mercato.
Nello specifico, la redditività aziendale della IBI S.p.A. a causa dei forti investimenti sostenuti negli ultimi anni ha mostrato un forte peggioramento causato non solo da aspetti di derivazione aziendale ma prevalentemente da eventi esterni e strutturali che hanno coinvolto in particolare il mercato domestico e in maniera sensibile il mercato estero. In particolar modo per quest’ultimo gli ultimi tre anni sono stati caratterizzati dall’attesa di una autorizzazione a commercializzare un antibiotico generico negli USA che ad oggi non è ancora arrivata. L’attesa ha rappresentato per l’azienda un importante appesantimento dei costi di struttura, in quanto, con l’obiettivo di essere sempre pronti a fornire il mercato, Si è sovradimensionata.
Il peggioramento dei risultati complessivi, quindi, ha messo in seria difficoltà la normale gestione aziendale.
LA Ugl-Chimici dopo aver appreso tale situazione dell’Azienda ha ribadito come sia inaccettabile il licenziamenti dei lavoratori, proponendo strade alternative agli allontanamenti:

• Revisione in ribasso dei numeri che la Direzione ha dichiarato come esubero.

• La messa in mobilità dei soli lavoratori che hanno già maturato i requisiti pensionistici, o che li matureranno nel percorso della mobilità che avrà durata(come previsto dalle norme vigenti) sostenuti da un compenso economico.

• Individuare un budget economico con l’obiettivo di favorire una incentivazione volontaria dei lavoratori prescindendo dalla possibilità del raggiungimento dei requisiti pensionistici.

• Verifica della possibilità di reimpiego degli esuberi in altri reparti con corsi di riqualificazione.

• Abbiamo inoltre suggerito di seguire tutti i possibili percorsi alternativi previsti dalla legge sugli ammortizzatori sociali, al fine di salvaguardare tutti i lavoratori.

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