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ADDIO AD ANTONIO GUIGLIA DEI PATITORI
Una storia di solidarietà, senza lieto fine

LATINA  – Riceviamo e volentieri pubblichiamo la notizia di un lutto che ha colpito i Patitori di Latina, da anni impegnati nel sociale. E’ scomparso, per una complicanza seguita ad un trapianto, Antonio Guiglia: aveva potuto sperare in una “rinascita” grazie alla donazione di fegato fattagli da un collega di lavoro, un caso raro di donazione tra non consanguinei. Una storia senza lieto fine, ma di grande solidarietà, che fa bene leggere.

di Fabio Porzi  (Motopatitori Latina) 

“All’improvviso ci ha lasciato: Antonio Guiglia, collega, socio, motociclista e soprattutto Amico!

Attivista convinto della solidarietà verso i bambini più bisognosi, ideologo della motobefana e forte ispiratore della Associazione di Promozione Sociale “I PATITORI” di Latina.

È accaduto mentre era a Milano, all’improvviso, anche se tutto è cominciato anni fa, con quel suo fegato che faceva le bizze ed era da cambiare. Un operazione importante ma oramai divenuta di routine… se ne fanno tante, ormai con decorso breve e favorevole.

Solo che siamo in Italia, dove la cultura è quella che è….donare gli organi non è prioritario, magari porta anche sfortuna….. e allora chi dona gli organi è solo una piccolissima parte della popolazione.

Nel corso degli anni un paio di volte, svegliato nella notte ed accompagnato dall’inseparabile moglie Eugenia, di corsa a Roma per poi apprendere che c’èrano casi più urgenti del suo, che i “pezzi di ricambio” erano pochi e la lista troppo troppo lunga da smaltire.

Figura importante nella struttura LATINA AMBIENTE, un giorno un suo superiore, Luigi, gli propone un trapianto tra viventi, mettendo a disposizione parte del suo fegato….

Un miracolo: quanti lo avrebbero fatto? C’è chi non lo fa per il figlio….. eppure il dirigente si offre, e deve anche vincere la resistenza di Antonio, che si rende conto di quello che vuol dire. E difatti si tratta di caso unico in Italia di donazione tra non consanguinei! Una bella favola, con l’operazione avvenuta il 5 aprile del 2011. Operazione perfettamente riuscita. Tutto bene, tutto bene.

Antonio stava scrivendo al Capo dello Stato per dare un giusto encomio a Luigi, attore di un gesto magnifico….

Solo che venerdì mattina presto, il 24 febbraio, Antonio si sente male. Per una coincidenza è proprio a Milano, dove lo hanno operato. È lì per una visita di routine, l’albergo dove dorme è ad un passo dall’ospedale, ci arriva subito. Ma sembra che una arteria importante collegata al suo fegato nuovo all’improvviso si sgancia, emorragia interna, 21 sacche di sangue per recuperarlo, terapia intensiva, tutti a cercare di salvarlo. Ma lui se ne va. Lascia Eugenia moglie fantastica, e i figli Matteo e Nicolò. E Luigi che il fegato gli ha donato. E i parenti, e gli amici. E noi….

Lascia un vuoto incolmabile, una sofferenza indicibile per una favola che è nata da un atto di generosità unico, e che certo meritava un finale diverso.

Un vuoto che cercheremo di riempire lo stesso, col suo esempio nei Valori in cui più credeva: l’Amore per gli altri, indipendentemente da chi fossero e cosa avessero fatto.

La parte saggia di noi.

Ciao Antonio!

 I soci della Associazione di Promozione sociale. I colleghi della Latina Ambiente e di Ecoambiente. Gli Amici veri di cui era meritatamente circondato!”

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