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ABUSIVISMO EDILIZIO: Cusani condannato a due anni
Il Pd: “Si dimetta”

Il Presidente della Provincia, Armando Cusani

LATINA  – Il presidente della Provincia di Latina Armando Cusani è stato condannato a due anni di reclusione e all’interdizione dai pubblici uffici per i lavori eseguiti all’Hotel “Grotta di Tiberio” a Sperlonga, dove Cusani all’epoca dei fatti era stato sindaco. Insieme a lui sono stati condannati anche il suocero Aldo Erasmo Chinappi e il tecnico comunale Antonio Faiola, quest’ultimo ad un anno; a vario titolo erano accusati di abuso d’ufficio e violazione delle normative in materia urbanistica.

La sentenza è stata emessa dal Collegio penale del Tribunale di Latina presieduto da Lucia Aielli e composto dai giudici Gabriella Nuzzi e Mara Mattioli che hanno ordinato anche la demolizione delle opere abusive. L’ex sindaco di Sperlonga è stato condannato anche a due anni di interdizione dai pubblici uffici. Nel corso della requisitoria il pubblico ministero Giuseppe Miliano aveva chiesto la pena di tre anni e due mesi per Cusani e Faiola e tre anni per Chinappi. Questa mattina Cusani prima della sentenza ha rilasciato spontanee dichiarazioni e alla lettura del dispositivo era in aula. “E’ una sentenza politica”, ha detto. La Procura di Latina aveva aperto un’inchiesta sui lavori esegui ti all’interno dell’Hotel che risalgono al 2005, il periodo in cui Cusani era sindaco di Sperlonga e proprietario della struttura ricettiva, gli inquirenti avevano accertato la trasformazione di un ristorante in un albergo in una zona agricola con un aumento di superficie e volumetrie. I consiglieri di minoranza del Comune di Sperlonga si sono costituiti parte civile e il Tribunale ha riconosciuto il risarcimento del danno in separata sede. Le motivazioni della sentenza si conosceranno tra novanta giorni, scontato da parte di Cusani il ricorso in Appello

COMMENTI – E immediati arrivano i commenti: “La sentenza di condanna è un atto di giustizia che va nella direzione di restituire dignità e legalità alla provincia di Latina – afferma Il coordinatore provinciale di Legambiente Marco Omizzolo – Il Presidente della provincia Armando Cusani, già noto per le sue dichiarazioni contro lo scioglimento del Comune di Fondi, per le sue posizioni contro il Parco nazionale del Circeo e le altre aree del territorio, ha dimostrato – continua ancora Omizzolo – la sua inadeguatezza ad amministrare la provincia di Latina, la quale invece necessita di una svolta culturale e politica radicale in grado di combattere fenomeni drammatici come la contaminazione delle mafie, la corruzione e la crisi ambientale e occupazionale che la affligge e di investire sulla qualità del territorio e le sue bellezze artistiche, storiche, naturali. Ora si perseveri nella lotta all’abusivismo edilizio – conclude il coordinatore provinciale di Legambiente – contro speculatori e cattivi amministratori perchè la provincia di Latina venga liberata dalla morsa dell’affarismo, delle mafie e della cattiva politica”.

IL PD: “SI DIMETTA” – “A fronte di una condanna così netta – scrive invece Giorgio De Marchis del Pd – non ci siano ulteriori vie di uscita e l‘unica strada obbligata per Cusani sia quella di dimettersi da presidente dell’amministrazione provinciale evitando l’umiliazione per le istituzioni. Mi auguro che questo avvenga già nelle prossime ore senza ricorrere a estenuanti forzature che rischierebbero di minare profondamente la credibilità delle istituzioni e della politica. Chiediamo – conclude De Marchis a nome di tutto il partito – al presidente di dimettersi senza indugi e di difendersi negli ulteriori gradi della giustizia. Lasciando le isituzioni fuori da qusta vicenda”

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