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OMICIDIO DI CAMORRA A TERRACINA
Il boss Gaetano Marino attirato in una trappola
Paura tra la gente

TERRACINA – E’ stato ucciso davanti allo stabilimento balneare Sirenella di Terracina, dove stava trascorrendo le vacanze con la famiglia, Gaetano Marino 48 anni, che, tra il 2004 e 2005, era stato tra i fondatori del clan degli Scissionisti di Scampia, separatisi da Paolo Di Lauro detto Ciruzzo o’ milionario, il ‘vecchio’ ras che per tanti aveva comandato il traffico della droga a nord di Napoli. Imparentato con Gennaro Marino, numero uno della cosca di Scampia, Gaetano è stato massacrato dai proiettili mentre si trovava sul lungomare di Terracina.

E’ caduto in un lago di sangue, tra le urla dei suoi e il panico di turisti e vacanzieri, che per fatalità si sono trovati ad assistere a una scena da film. I killer, almeno due, lo hanno colpito con svariati colpi, forse una dozzina, sparati da una pistola semiautomatica, e si sono dati alla fuga in auto.

L’azione è stata veloce: i due assassini hanno avvicinato Marino che in quel momento si trovava sul ciglio della starda, probabilmente attirato da una telefonata, e hanno scaricato tutti i colpi di pistola, poi sono fuggiti a grande velocità mentre il figlio di Marino e un suo guardaspalle si mettevano al riparo.

La vittima, il boss Gaetano Marino di 48 anni

La vittima, soprannominata ‘Moncherino’ o ‘Manuzza’, perché aveva perso entrambe le mani in un attentano, qualche tempo fa era stata al centro di una polemica tirata fuori dall’autore del bestseller ‘Gomorra’, Roberto Saviano: nel 2010 sua figlia aveva partecipato come ospite ad una trasmissione della Rai. ”Tu sei il padre più bello del mondo che non cambierei”, cantava la piccola. E lui era in sala, come un qualsiasi spettatore.

A Terracina Marino era in vacanza con la famiglia. Un ”comportamento irreprensibile” il suo, a quanto raccontano i vicini di ombrellone del boss, che nulla sospettavano sul suo conto. ”Per Terracina è stata una doccia fredda”, raccontano i tanti habitue dello stabilimento balneare, terrorizzati da un agguato sanguinoso che ha lasciato sgomenti residenti e vacanzieri. Nel loro ambiente i Marino erano soprannominati i ‘McKay’ perché il padre Crescenzo (ucciso dai Di Lauro come vendetta) somigliava a un vecchio personaggio di una serie televisiva western. Quella dei Marino è considerata dagli investigatori una famiglia di un certo spessore criminale. Gennaro Marino, con il quale era imparentato Gaetano, fu tra i primi ad essere arrestato dagli agenti della Squadra mobile di Napoli quando si scatenò la faida tra gli scissionisti Marino-Amato con i Di Lauro. Lo stesso Gaetano viene ritenuto dagli investigatori della Squadra mobile un personaggio importante della cosca. La guerra di camorra tra le faide, una delle più violente nella storia dei clan di Napoli, provocò una cinquantina di morti.

COMMENTI – E immediati si rincorrono i commenti: il sindaco di Terracina Nicola Procaccini si trovava nelle vicinanze ed immediatamente intervenuto sul posto dell’omicidio avvenuto nell’ora di punta. “Una cosa del genere non era mai accaduta – dice il primo cittadino – sono sconvolto”.

Secondo il senatore Roberto Di Giovan Paolo del Pd occorre aumentare l’attenzione, “serve una sede della Dia a Latina”, dice. Antonio Turri, presidente dell’associazione “i cittadini contro le mafie”, commenta: “Da trent’anni i boss hanno stabilito i loro avamposti operativi nel basso Lazio e quello che sta accadendo negli ultimi giorni lo dimostra”.
Per Filiberto Zaratti del Sel, il Lazio Meridionale da decenni è terra di conquista della camorra e bisogna agire per debellarla”.

Per Marco Omizzolo di Legambiente le mafie non solo sono presenti in provincia di Latina con beni, imprese e personaggi di primo piano, ma uccidono in pieno giorno considerandosi evidentemente sufficientemente al sicuro e
protette.

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