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Trovano i cancelli chiusi, gli operai occupano la Sapa di Fossanova

Giaccherini dell'Ugl: Non ci resta che attendere il Mise per salvaguardare i lavoratori

Stabilimento-Sapa-FossanovaFOSSANOVA – Hanno risposto con l’occupazione dello stabilimento, sindacati e operai della Sapa di Fossanova che questa mattina  hanno trovato i cancelli sbarrati e la scritta “l’impianto è chiuso per manutenzione straordinaria i dipendenti sono in permesso retribuito fino a nuovo ordine”. Ci sono volute alcune ore per decidere il da farsi e organizzare la risposta dopo la brutta sorpresa, poi la decisione di fare ingresso nei locali della fabbrica norvegese di Fossanova e dichiarare lo stato di assemblea permanente. I sindacati sottolineano che la mancata comunicazione della chiusura è una violazione dello statuto dei lavoratori.

“Con la chiusura dei cancelli della struttura e adducendo come scusa la manutenzione straordinaria, l’azienda non ha fatto altro che mettere in evidenza la propria incapacità di trovare una soluzione condivisa sia con le parti sociali sia con gli stessi lavoratori”. Lo dichiara il segretario provinciale dell’Ugl Metalmeccanici Latina, Giuseppe Giaccherini, aggiungendo che “appena lo scorso venerdì l’azienda osannava il ripristino di una ‘pace sociale’, oggi escogita la chiusura dei cancelli. Un gesto ‘di sfida’ – continua -, indubbiamente volto ad evitare l’assemblea in programma per questa mattina”.  “Non ci resta che attendere il tavolo al Mise – conclude il sindacalista – per trovare la giusta soluzione che salvaguardi il futuro dei tanti lavoratori che per anni e con grande impegno hanno affidato il loro futuro a quest’azienda”.

La proprietà a maggio aveva annunciato di voler cessare l’attività e avviato le procedure di mobilità per tutti i 128 dipendenti.  La vertenza è tutt’ora in corso e la tensione alle stelle: i sindacati avevanoo chiesto la convocazione di un tavolo al Ministero e presentato anche alla proprietà durante l’ultimo incontro presso Unindustria a Latina, una proposta alternativa alla chiusura dello stabilimento, ma l’azienda è rimasta irremovibile sulle sue posizioni. Gli operai temono che la chiusura avvenuta durante il fine settimana sia definitiva.

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