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Dramma Kyklos: sicurezza sul lavoro ancora lontana. Le reazioni di sindacati, politici e istituzioni

Incidente sul lavoro

Incidente sul lavoro

LATINA – Sul dramma della Kyklos di Aprilia, dove sono deceduti due operai mentre lavoravano al caricamento di un camion di percolato, sono intervenuti in poche ore molti rappresentanti istituzionali, politici, sindacati e associazioni. L’incidente ha portato alla ribalta in maniera drammatica la questione della sicurezza sui luoghi di lavoro dove la strada verso standard di sicurezza adeguati sembra ancora lunga. Tra gli interventi di rilievo quello del Prefetto di Latina D’Acunto che ha espresso cordoglio e vicinanza alla famiglie dei due autotrasportatori di 42 e 44 anni della provincia di Viterbo, Fabio Lisei e Roberto Papini, e  quello dell”Anmil – Associazione Nazionale Lavoratori Mutilati ed Invalidi del Lavoro, che riunisce proprio gli invalidi, orfani e vedove per causa di lavoro.

  “Ancora una volta la provincia di Latina viene colpita da un incidente mortale sul lavoro – interviene il presidente dell’ANMIL Provinciale, Elio Compagnucci – siamo vicini alle famiglie ma dobbiamo fare di tutto perché sul lavoro si prevengano episodi come questi. La perdita anche di una sola vita umana in ambito lavorativo è un fatto che moralmente e civilmente va considerato inaccettabile. Nel settore della prevenzione e della sicurezza molto è già stato fatto ma come dimostrano che i fatti recenti gli sforzi non sono mai abbastanza. Di fronte ad una morte bianca, nonostante lo sciagurato ripetersi di tali eventi, non riusciamo a capacitarci di come ancora oggi si debba pagare un tributo così alto e doloroso al normale svolgimento di un’attività lavorativa. Per questo – aggiunge Compagnucci – occorre mettere tute le risorse per la sicurezza nei luoghi di lavoro, sia economiche che umane, sotto il governo di un soggetto unico, che possa coordinare ed indirizzare efficacemente le azioni di contrasto, prevenzione, formazione e informazione. La quotidiana catena di morti sul lavoro richiede interventi decisi sul fronte del coordinamento e del potenziamento delle strutture di controllo e dell’apparato giudiziario, nonché l’immediato utilizzo delle risorse già stanziate per la formazione e l’informazione dei lavoratori e per la promozione di una autentica cultura della sicurezza nei luoghi di lavoro, partendo dai banchi di scuola”.

Il presidente della Regione Lazio Zingaretti  assicura che “la Magistratura farà piene luce, nel più breve tempo possibile, per accertarne la dinamica e le eventuali responsabilità. Tragedie come questa non devono ripetersi mai più”.

“La tragica scomparsa di due operai morti vicino a Latina indicano a tutti noi, ma soprattutto a coloro che nelle istituzioni sono impegnati a riformare il Paese, quando lavoro e sicurezza debbano diventare un binomio imprescindibile, in assenza del quale un Paese non può ritenersi civile a tutti gli effetti”. Queste sono invece le parole del segretario generale dell’Ugl, Geremia Mancini.

Sul caso è intervenuta anche la consigliera regionale del gruppo Per il Lazio Rosa Giancola, “Questa ennesima tragedia ci dà la misura di quanta strada sia ancora necessaria per raggiungere standard adeguati di sicurezza sul lavoro  La sicurezza – aggiunge – è un tema fondamentale al quale non si può derogare, perché di lavoro non si può morire”.
Gaia Pernarella, consigliera del M5S Lazio, in merito al decesso dei due lavoratori nell’impianto di Aprilia dichiara:
“Quanto accaduto era evitabile, è un grave lutto che colpisce tutta la regione. Non è giusto Morire sul lavoro perchè le basilari norme di sicurezza e i controlli nella gestione di impianti pericolosi sono latenti. Asl ed ARPA faranno la loro bella relazione ma sono anni che cittadini e comitati chiedono chiarezza e trasparenza sulla gestione dell’impianto. Rimangono solo rabbia, due vite spezzate e due famiglie disperate, mentre i rifiuti continuano ad essere trattati nel Lazio con una leggerezza mortale.”

L’incidente ripropone in maniera drammatica la questione della sicurezza sui luoghi di lavoro. Queste le prima parole di commento del Segretario Generale della Camera del Lavoro di Latina Anselmo Brigane del segretario generale Cgil Funzione Pubblica Maria Cristina Compagno. “Il settore dei rifiuti in particolare – aggiungono i sindacalisti – non è nuovo ad incidenti gravi e mortali, sia nelle aziende a gestione pubblica che in quelle private. Abbiamo spesso denunciato situazioni nelle quali le norme sulla sicurezza non venivano applicate a pieno, oggi, alla luce di quanto accaduto, chiediamo che gli organi competenti in materia di vigilanza di passare in rassegna, con controlli capillari tutte le aziende che operano nel settore, a partire dalla valutazione della salubrità dei luoghi di lavoro per finire all’adozione dei dispositivi individuali di sicurezza, alla valutazione del rispetto delle norme negli impianti fissi “

“Come istituzioni dobbiamo essere capaci di maggiori controlli e di divulgare la cultura della sicurezza tra i lavoratori e gli imprenditori. Le tragedie sul lavoro sono inconcepibili perché il lavoro è lo strumento per migliorare le condizioni di vita e non per trovare la morte”. Lo dichiara in una nota il consigliere regionale di Forza Italia, Giuseppe Simeone. Mentre  il senatore SEL Massimo Cervellini ha commentato in una nota “‘La crisi non può costituire un alibi rispetto al tema della sicurezza sul lavoro: al contrario, in un momento tanto difficile per i lavoratori e per le imprese, è necessario continuare a tenere alta l’attenzione sulle misure di prevenzione necessarie ad evitare che di lavoro si continui a morire. Vanno rafforzate regole e garanzie in un quadro di azioni di sistema, anche attraverso campagne di informazione e sensibilizzazione orientate alla prevenzione’.

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