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Omicidio Del Prete, in manette “Blindo”, il contatto tra mandanti ed esecutori

Niglio e Cascella: " Indagine complessa e perfetta grazie alla collaborazione dei cittadini"

I dirigenti della Mobile e del commisariato di Terracina, Tommaso Niglio e Rita Cascella

I dirigenti della Mobile e del commisariato di Terracina, Tommaso Niglio e Rita Cascella

TERRACINA – E’ stato arrestato all’alba nella sua abitazione di Aprilia Cataldo Patruno, detto Blindo, accusato di concorso nell’omicidio di Vincenzo Del Prete, il commerciante ittico di Terracina ucciso il 18 novembre  dello scorso anno a colpi di pistola, mentre con la sua auto rientrava a casa. L’arresto è avvenuto in esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal giudice per le indagini preliminari di Latina Guido Marcelli, su richiesta del sostituto procuratore Gregorio Capasso.

Il ruolo di Patruno, una lunga storia di precedenti penali cominciata nel ’78,  considerato il mago delle casseforti, è quello dell’intermediario. Classe ’46,  Blindo era stato contattato da Roberto Bandiziol (arrestato a Febbraio) per trovare due uomini disponibili a sequestrare del Prete per spaventarlo. Il commerciante infatti aveva prestato circa 200mila euro all’amico Marino Cerasoli (anche lui in manette da febbraio scorso) e li chiedeva indietro con gli interessi promessi, per questo andava fermato. E’ dunque Patruno a mettere in contatto i due mandanti con Tommi Maida e Gianpiero Miglietta, che poi uccideranno la vittima, una decisione maturata in un secondo momento che sarebbe stata retribuita con 20mila euro. Le indagini hanno documentato  vari incontri fra mediatore e  mandanti avvenuti a più riprese a borgo Faiti.

“Con questo arresto chiudiamo il cerchio di un’indagine complessa che ha richiesto un lavoro su più fronti. Se è vero che esistono delitti perfetti, allora possiamo dire che questa indagine è perfetta”, commenta così il risultato investigativo il dirigente della squadra Mobile di Latina, Tommaso Niglio che ha lavorato con la sezione omicidi, a braccetto con gli investigatori del commissariato di Terracina diretto dal vicequestore Rita Cascella.

ASCOLTA il vicequestore Tommaso Niglio

niglio blindo

L’arma del delitto, un revolver, è stata ritrovata dagli investigatori in un canale alla Chiesuola, era stata fatta a pezzi. Negli ultimi giorni è emerso anche che Cerasoli aveva ottenuto il sostanzioso prestito dalla vittima, mostrando obbligazioni brasiliane false (riprodotte abilmente al computer e ora in possesso dei familiari del commerciante ucciso). Lo testimonia la perizia disposta sul computer dell’arrestato. Cerasoli millantava in particolare di aver investito alcune centinaia di migliaia di euro e di essere  in attesa di poter sbloccare le somme. Falsa era anche la documentazione del Tribunale di Milano prodotta ad hoc per tenere calmo del Prete e dimostrare che una volta sbloccati i conti, avrebbe avuto la sua parte. Il compenso per il favore reso, infatti, sarebbe valso a del Prete molti soldi e gli avrebbe consentito di cambiare vita e vivere nella ricchezza.

 “Tutto faceva pensare  all’inizio ad un delitto della criminalità organizzata, poi abbiamo riguardato gli elementi e un cittadino ci ha fornito un prezioso numero di targa”, ha raccontato il dirigente Rita Cascella

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cascella

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