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I bimbi Saharawi di Formia ospiti a Montecitorio

bimbi saharawi

FORMIA – Senza una patria, costretti a vivere da rifugiati da anni nel deserto. Eppure quello che conquista subito è il sorriso e la vitalità dei bambini  Saharawi ospiti, come ogni anno, per tutta l’estate a Formia, nell’ambito di uno specifico progetto di accoglienza. I bambini sono sono stati ricevuti oggi a Montecitorio dalla Presidente della Camera Laura Boldrini. La delegazione era capitanata dal Comune di Formia, rappresentato dal Delegato agli Affari Generali Luigi De Santis e dal Delegato al Personale Fulvio Spertini. Hanno preso parte alla visita anche i rappresentanti della “Formia-Saharawi onlus”, l’associazione che da tanti anni garantisce ospitalità e cure mediche ai bambini provenienti da questo lembo martoriato di Sahara.

Il Presidente Boldrini ha rinnovato la sua solidarietà al popolo Saharawi, orfano di patria da 38 lunghissimi anni, da quando il Marocco invase il Sahara occidentale costringendo queste genti pacifiche a riparare nell’entroterra algerino, a vivere nei campi profughi costruiti nel deserto dell’Hammada, uno degli angoli più aridi e inospitali della Terra, dove l’acqua è un miraggio e le temperature raggiungono i sessanta gradi centigradi.

Il Delegato Luigi De Santis ha ringraziato il Presidente Boldrini a nome della città di Formia, ricordando l’impegno del Comune a sostegno della causa Saharawi. “L’ingiustizia che si consuma a danno di questo popolo – ha detto – è davvero dura da digerire. Queste persone sono dimenticate dal mondo e dall’Europa che continua a non riconoscere l’indipendenza della Repubblica Popolare. Da dieci anni portiamo avanti il gemellaggio umanitario che ogni estate porta a Formia decine di questi bambini cui offriamo cure mediche, intrattenimento e amore. Le attività di beneficenza organizzate con determinazione e coraggio dall’associazione di Marcello Lucciola consentono di raccogliere fondi, cibo e medicine da destinare ai campi profughi. Continueremo a dare il nostro contributo – ha concluso De Santis -, lavorando per sensibilizzare i ragazzi delle nostre scuole, perché il dramma del Saharawi stimoli in loro la riflessione e la consapevolezza delle ingiustizie contro cui è ancora giusto lottare”.

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