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I pensionati pontini tra i più poveri del Lazio, ma sono più “ricchi” degli imprenditori

Il reddito è 18,6 punti sotto la media regionale. I dati in uno studio della Uilp Latina

casa-anzianiLATINA – “I redditi dichiarati dai pensionati pontini sono mediamente di 5,9 punti percentuali sotto la media nazionale e addirittura di 18,6 punti percentuali al di sotto della media regionale”. E’ quanto emerge dal “Rapporto sulle dichiarazioni dei redditi 2013 dei pensionati” della UIL Pensionati di Latina, che ha elaborato i dati del Ministero dell’economia nei 33 Comuni della provincia. Eppure, a Latina e in altri 9 comuni, dichiarano dichiarano un reddito superiore a quello medio degli imprenditori.

“Gli oltre 122 mila pensionati pontini  – sottolinea il sindacato – dichiarano un reddito medio di 14.849 euro l’anno, a fronte di una media nel Lazio di 18.239 euro e di una media nazionale di 15.783 euro,  al penultimo posto della classifica regionale, preceduti soltanto dai pensionati residenti in provincia di Frosinone (con 13.730 euro).

«La “fotografia” reale delle dichiarazioni dei redditi nella nostra provincia, commenta Francesca Salvatore – Segretario Generale della UIL Pensionati di Latina dimostra come i pensionati e le pensionate abbiano un reddito che non si può certamente definire “sostanzioso” in quanto, in “soldoni”, significa vivere con poco più di 1.200 euro lordi l’anno (poco più di 1.000 euro netti al mese). Dati che ci confermano quello che è sotto gli occhi di tutti: la partita sulla rivalutazione delle pensioni è e deve considerarsi ancora aperta e di questo il Governo ne dovrà tenerne conto, in modo tale da recuperare il potere di acquisto che si è progressivamente perduto nel corso degli anni. Ma quel che è peggio e suona come una beffa, continua Francesca Salvatore, è il fatto che i pensionati pontini dichiarano soltanto 264 euro in meno degli imprenditori. Addirittura, in 10 Comuni pontini, tra i quali il capoluogo, i pensionati dichiarano un reddito superiore a quello degli imprenditori».

EVASIONE FISCALE ?- In particolare a Rocca Secca i pensionati dichiarano un reddito di 4.578 euro superiore a quello di impresa; a Sabaudia di 2.678 euro; a Gaeta di 2.117 euro; a Ventotene di 1.781 euro; a Formia di 1.763 euro; a Latina di 871 euro. Dati, questi, commenta il Segretario della UILP, che dimostrano in maniera inequivocabile come l’evasione fiscale nella nostra provincia, e non solo, abbia raggiunto livelli patologici e sono alla base della raccolta di firme per un petizione popolare promossa dalla UIL per contrastare questo gravoso fenomeno.

Tornando ai dati reddituali relativi a pensionati, continua Francesca Salvatore, in 7 Comuni si evidenzia un reddito medio al di sopra della media provinciale: a Latina il reddito medio dichiarato dagli oltre 27 mila pensionati è di 17.858 euro; a Gaeta gli oltre 5 mila pensionati dichiarano un reddito di 17.503 euro; a Sabaudia un reddito di 16.971 euro; a Formia 16.898 euro; a Ventotene 14.907 euro; ad Aprilia 14.888 euro.

Mentre a Campodimele il reddito medio dichiarato dai pensionati ammonta a 9.433 euro; a Prossedi 10.424 euro; a Sonnino 11.091 euro; a Fondi 11.289 euro; a Monte San Biagio 11.562 euro.

I dati del rapporto, conclude Francesca Salvatore, rilevano un tutta la loro drammaticità la reale condizione di pensionati e pensionate.

«E’ necessario mettere fine a questa deriva che sta spingendo milioni di persone che vivono con una pensione, un tempo anche “decente”, ai limiti della soglia di povertà. Per questo chiediamo al Governo nazionale, ma anche ai Sindaci di tutti i Comuni pontini, di mettere in atto misure urgenti per ristabilire quell’equità sociale di cui non vi è più traccia in questo Paese».

Sono queste le motivazioni che hanno spinto il sindacato confederale a varare una piattaforma nazionale su fisco e previdenza che nei prossimi giorni verrà portata all’attenzione dei cittadini con assemblee pubbliche. “Ma al tempo stesso occorre una forte mobilitazione locale con i Comuni affinchè nei prossimi Bilanci di previsione tengano conto della realtà dei fatti e con le loro manovre fiscali sulla TASI, TARI e IRPEF Comunale non penalizzino ancor di più chi vive con redditi fissi, insieme ad un loro forte impegno per contrastare l’evasione fiscale”.

 

 

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