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nel catalogo uno scritto di pennacchi

Dal mito del viaggio alla zanzara pontina: Taormina racconta la città

Maurizio Galante cura una mostra con 200 opere dell'artista a Foro Appio

taormina

LATINA – I primi raggi di sole sulla città, dopo giorni di pioggia, si posano sulla grande tela dove prende vita tra colori sgargianti il tema del viaggio, la metafora del migrante, dell’Ulisse come di Enea. Sotto i portici del centro di Latina, lì dove l’artista Antonio Taormina ha dato vita alla zanzara pontina, si racconta un pezzo di storia della città.

Dal mito agli immigrati di ieri e di oggi: a discuterne tra i volti attenti dei cronisti storici del capoluogo, oltre a Taormina c’è lo scrittore Antonio Pennacchi e lo stilista pontino, emigrato a Parigi, Maurizio Galante. A legare i tre è sicuramente l’appartenenza al territorio in cui sono nati, fonte di ispirazione ma anche patrimonio da scoprire e far conoscere. Un incontro che precede la mostra-­evento dedicata all’artista di Latina allestita al Foro Appio che “vuole essere – spiega Galante –  il primo di una serie dedicata agli artisti e in genere ai creativi di questo territorio che ha moltissimo da dire”.

“Noi come comunità – afferma Taormina – siamo legati al viaggio, soprattutto quello che arriva dopo una tragedia, dopo una situazione di difficoltà. Penso ai profughi italo-tunisini, da dove provengo, ma anche ai veneti arrivati qui dopo che molti familiari erano deceduti durante la Prima Guerra Mondiale. Abbiamo avuto uno dei campi profughi tra i più grandi d’Italia dove in molti arrivavano dall’Est, da terre solcate dalla sofferenza. E infine abbiamo i nuovi immigrati. Come comunità dobbiamo lavorare sul tema del viaggio per trovare radici comuni”.

Antonio Taormina ritratto da Roberto Tulli nelle acque del Cavata con una delle sue zanzare

Antonio Taormina ritratto da Roberto Tulli nelle acque del Cavata con una delle sue zanzare

Il viaggio è infatti il tema ispiratore che attraversa tutte le opere di Taormina, circa 200 quelle che saranno esposte al Foro Appio e lungo il fiume Cavata, tra cui circa 180 zanzare raggruppate in sciami, ognuno dedicato ad un diverso ceppo di immigrati arrivati in Agro, prima a colonizzare la palude, poi ad abitare Latina. “Mi disturbò, qualche tempo fa, non vedere più sotto i portici di piazza San Marco – a Latina – Antonio Taormina con i pennelli in mano: “E che è successo?”. Era sparito. Lo avevano cacciato”, racconta Pennacchi, in uno dei testi raccolti nel catalogo, che considera Taormina una sorta di poeta perseguitato. Lo scrittore attacca subito il tessuto sociale di Latina “siamo tutti profughi e immigrati qui. Siamo pieni di musei pieni di niente, abbiamo una biblioteca senza bibliotecario. E’ una terra in cui bisogna lavorare duro senza aspettarsi molto in cambio”.

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La mostra sarà inaugurata con un vernissage in programma il 20 marzo alle 19 al Foro Appio Mansio Hotel, l’albergo gestito dal presidente di Federalberghi provinciale e neo presidente dell’Ascom di Latina, Paolo Galante.

Per info: Foro Appio Mansio Hotel  – Via Appia al km 72,800 a Borgo Faiti – 0773 877434.

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