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scandalo in tribunale

Dopo gli arresti rientrano dal Brasile 400 mila euro. Indagini al secondo step

Le intercettazioni del magistrato. Commercialisti: "Trasparenza nelle nomine e rotazione degli incarichi"

gipLATINA- Sono tornati dal Brasile e sono in cassaforte i 400 mila euro del concordato preventivo del Consorzio Costruttori pontini dall’imprenditore di Cisterna Davide Ianiri iscritto sul registro degli indagati, che ha spiegato da tempo agli investigatori e agli inquirenti il perché di quella decisione. Avendo scoperto il sistema corruttivo e il giro di incarichi e mazzette gestito dal giudice Lollo con una cerchia di fidatissimi, Ianiri aveva deciso di mettere al sicuro dalle ruberie quei soldi, dicendosi disponibile a restituirli in qualunque momento. E così è stato.

Nel frattempo proseguono a ritmo serrato le indagini della Squadra Mobile che hanno portato all’arresto nei giorni scorsi di otto persone coinvolte nello scandalo del Tribunale e sono orientate ad individuare altri professionisti che gravitavano attorno al giudice finito in carcere a Rebibbia con l’accusa di concussione e falso. Sulla piega che stanno prendendo gli accertamenti dagli investigatori coordinati dal vicequestore aggiunto Tommaso Niglio viene mantenuto uno strettissimo riserbo, così come sull’interrogatorio del magistrato e della moglie che si è svolto davanti al gip di Perugia Lidia Brutti che ha emesso la misura cautelare. Il tenore delle intercettazioni telefoniche è molto indicativo sulla condotta del magistrato. Nella misura cautelare viene riportata una conversazione tra il giudice e la coniuge Antonia Lusena <Il cui lampante contenuto costituisce, ancora una volta inconsapevole confessione del sistema corruttivo improntato’ dal giudice – osservano gli inquirenti – dopo avere manifestato forti preoccupazioni per le imprevedibili reazioni di Viola e della di lui moglie ad un eventuale arresto del primo, percepito come uno spiacevole incidente, a fronte delle precauzioni adottate dai coniugi Lollo, che si erano ben guardati dall’acquistare beni importanti di immediata e sospetta visibilità (“mica ci siamo comprati la villa all’EUR”), Lollo chiarisce alla moglie che un eventuale proprio coinvolgimento e, di conseguenza, il trasferimento ad altro ufficio, avrebbe comportato, per loro, la perdita di laute occasioni di guadagno illecito, con riguardo alle procedure in corso,

LA NOTA DEI COMMERCIALISTI  – per contrastare un fenomeno corruttivo apparso così diffuso, organizzato e datato, potrebbe essere utile dare pubblica evidenza sia degli incarichi di curatore fallimentare e commissario giudiziale che di quelli endo-concorsuali, con riferimento tanto agli anni passati che per quelli futuri. Questo sulla base della convinzione che i principali, nonché preventivi, metodi di contrasto alla corruzione siano la trasparenza e la rotazione degli incarichi”. E’ quanto afferma al termine di una seduta straordinaria il Consiglio dell’ordine dei commercialisti. Il Consiglio ha anche espresso pieno sostegno e solidarietà alla Magistratura, “affinché il fenomeno trasversale della corruzione possa essere combattuto e represso, auspicando  che vengano accertate tutte le responsabilità personali per evitare improprie generalizzazioni categoriali”. I commercialisti coinvolti saranno sottoposti a procedimento disciplinare

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