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la decisione dei giudici del Riesame

Busta con proiettili per quattro giudici. Il prefetto incontra il presidente Pandolfi

Scandalo in Tribunale, ai domiciliari l'ex giudice Lollo e i commercialisti Genco e Gatto.

Il giudice Lollo esce dallo studio di Gatto dopo un incontro al quale hanno partecipato anche altri indagati

Il giudice Lollo esce dallo studio di Gatto dopo un incontro al quale hanno partecipato anche altri indagati

LATINA – Una busta contenente un proiettile è stata recapitata in Tribunale a Latina ieri mattina e recava i nomi di quattro giudici, tutti della sezione civile. Tra questi, secondo le indiscrezioni riportate dal quotidiano Latina Oggi, ci sarebbe anche il nome dell’ormai ex giudice Antonio Lollo. Grande riserbo sulla vicenda, e il Prefetto dopo aver avuto un colloquio con il presidente del Tribunale Catello Pandolfi ha convocato una riunione straordinaria del comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica.
Intanto sono stati concessi gli arresti domiciliari all’ex giudice Antonio Lollo dimessosi dalla magistratura in seguito all’arresto per le mazzette al tribunale fallimentare. Andrà a casa dei genitori non potendo condividere la dimora con la moglie Antonia Lusena anche lei agli arresti in casa nell’ambito della stessa inchiesta.
Ieri hanno lasciato il carcere anche Vittorio Genco e Massimo Gatto, i due commercialisti arrestati lo scorso venti marzo nell’ambito dell’inchiesta sullo scandalo in Tribunale. Sono stati i giudici del Tribunale del Riesame a sciogliere la riserva in tarda mattinata e a scarcerare i due uomini, accogliendo in parte le motivazioni presentate dal collegio difensivo che avevano chiesto una misura meno afflittiva nei confronti dei rispettivi assistiti. Massimo Gatto si trova ai domiciliari per due ordinanze, oltre a quella di Latina c’è anche quella di Perugia che è stato impugnata dalla difesa. Le indagini della Mobile intanto proseguono e non sono esclusi ulteriori sviluppi nel corso degli interrogatori l’ex giudice Antonio Lollo avrebbe fatto i nomi di quattro professionisti che facevano parte del <patto corruttivo>, come lo ha definito lo stesso magistrato.
E oggi sarà discusso il ricorso di Marco Viola, un altro dei principali indagati, l’unico ancora in carcere.
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