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Il caso

Latina, sequestrata la roulotte dove vivevano due donne indigenti: era senza assicurazione

L'associazione Valore Donna aveva trovato il mezzo di fortuna, ma i vigili lo hanno multato

roulotteLATINA – Vivevano in una Panda, poi l’associazione Valore Donna ha trovato una roulotte e le ha fatte “trasferire” per rendere meno difficile la loro vita, in attesa di una vera sistemazione. Il mezzo però è stato sequestrato dai vigili urbani per mancanza della prevista assicurazione, obbligatoria benché la casa viaggiante fosse ferma. Ora i cittadini di Latina, in un solidale passaparola stanno raccogliendo i soldi necessari al dissequestro e all’assicurazione: servono circa 1000 euro e la colletta è a buon punto. Un contributo anche di pochi spiccioli, può far raggiungere in fretta lo scopo e ridare un minimo di dignità alle due donne che intanto sono tornate a vivere nella vecchia Panda. Chi volesse partecipare può contattare la gelateria Mastrobattista.

“La storia di Carmela e Patrizia è quanto mai assurda – spiega Valentina Pappacena. Entrambe, infatti, sono prime in graduatoria per l’assegnazione delle case popolari, ma non sono mai riuscite ad avere un alloggio Ater per cui anni fa si erano trovate costrette, per dare un tetto ai loro figli, ad occupare una casa loro malgrado. Ultimamente una di loro, Patrizia – spiega ancora il Presidente di Valore Donna – aveva trovato rifugio presso Casapound, mentre Carmela che ha 4 figli e un nipote a carico non può alloggiare nemmeno a casa dell’ex marito perché troppo piccola per tutti. Il suo caso era finito anche sulla Rai, ma il Comune non l’ha mai nemmeno incontrata una volta. La roulotte non basterà per tutti – aggiunge Valentina Pappacena. Ci sono solo 4 posti letto per cui abbiamo risolto il problema, ma solo in parte. Una delle figlie di Carmela è partita. E’ andata in Germania per cercare lavoro. La cosa assurda – spiega ancora la presidente dell’associazione – è che alcuni mi chiedono perché queste persone non lavorano. Ecco lo spiego subito. Patrizia ha sempre lavorato fino a quando non si è dovuta sottoporre a 4 operazioni alla colonna vertebrale per cui è invalida al 50%. Carmela sì lavora, ma non percepisce nemmeno 500 euro al mese e deve mantenere una famiglia intera. Ma l’assurdità della loro storia non finisce qui – aggiunge ancora la Pappacena – perché lo scorso mese di settembre, entrambe, sono state escluse dalla graduatoria; a Patrizia perché Casapound non è una struttura che il Comune riconosce di prima accoglienza e a Carmela perché non ha fatto richiesta di aiuto economico al Comune. Peccato – spiega ancora Valore Donna – che il contributo da lei richiesto il Comune non lo ha erogato perché i soldi sono bastati solo per una piccolissima parte di coloro che li avevano richiesti e quindi la colpa non può certo essere la sua!”.

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