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i dati di osserfare

Economia pontina, salgono i consumi, saldo positivo per le assunzioni

Ma sono poco più di mille e a termine

logo_osserfareLATINA – Le famiglie pontine incrementano i consumi nel primo bimestre 2016. “Una notizia positiva, che peraltro colloca la provincia di Latina ai vertici della classifica nazionale per quanto attiene alle richieste di prestiti al consumo, ossia per l’acquisto di beni durevoli (in primis per l’auto)”.  E’ il primo dato sottolineato dall’analisi di Osserfare, l’osservatorio economico della Camera di Commercio di Latina, sull’l’indagine Excelsior del 1° trimestre 2016.
FABBISOGNO OCCUPAZIONALE – Passando all’indagine sui fabbisogni occupazionali delle imprese è previsto un incremento tendenziale dei contratti attivati nel 1° trimestre dell’anno, con una variazione percentuale inferiore di 3 punti a quella nazionale. Nella provincia i nuovi contratti  – si legge nell’indagine – saranno infatti 1.810, il 5% in più rispetto allo stesso trimestre dell’anno precedente. Questo andamento tendenziale positivo è il risultato di un aumento del 18% delle assunzioni direttamente effettuate dalle imprese e di una diminuzione del 9% dei contratti atipici. In termini assoluti, in questo trimestre le assunzioni effettuate dalle imprese saranno pari a 1.050 unità (58% dei contratti totali), mentre i contratti atipici dovrebbero attestarsi a circa 760 unità (42%).

IL PROFILO – Il 55% delle 1.050 assunzioni di lavoratori dipendenti previste nella provincia sarà a tempo determinato; le assunzioni si concentreranno per il 59% nel settore dei servizi e per il 72% nelle imprese con meno di 50 dipendenti;nel 67% dei casi saranno rivolte a candidati in possesso di un’esperienza lavorativa nella professione o almeno nello stesso settore;  per una quota pari al 33% interesseranno giovani con meno di 30 anni.

A Latina, nel trimestre in esame, si rileva una prevalenza dei contratti a termine: 580 assunzioni saranno infattieffettuate con un contratto a tempo determinato, vale a dire il 55% del totale. Queste assunzioni saranno finalizzate soprattutto a valutare i candidati in vista di una successiva assunzione stabile, raggiungendo in questo caso le 210 unità (il 20% del totale). Si aggiungeranno poi 200 assunzioni per far fronte a picchi di attività (19%), 140 finalizzate allo svolgimento di attività stagionali (14%) e altre 30 per sostituire lavoratori temporaneamente assenti (3%).
Le assunzioni “stabili” (a tempo indeterminato a tutele crescenti o con un contratto di apprendistato) saranno a loro volta pari a 430 unità, vale a dire il 41% del totale. Le altre tipologie contrattuali non superano infine il 4% del
totale.

LA SERIE STORICA – La serie storica trimestrale riferita all’ultimo biennio offre alcuni spunti sui quali è utile soffermarsi – sottolineano gli analisti  – il saldo trimestrale tra nuovi ingressi e uscite relativo alla prima porzione d’anno si conferma positivo per 560 unità e in decisa accelerazione rispetto agli esiti emersi nel I trimestre 2015 (+140 unità), grazie anche all’effetto dei fattori stagionali. Il che risulta in linea con le dinamiche rilevate su scala nazionale

CASSA INTEGRAZIONE -Le statistiche Inps riferite alla Cassa Integrazione Guadagni  anche nel 2016 confermano il miglioramento in atto. Il monte ore di cassa integrazione autorizzate dall’Inps in provincia di Latina si attesta a dicembre 2015 sui 4,5 milioni di ore, per una marcata flessione tendenziale pari al 30,0% che conferma un trend avviatosi da fine 2012, anno in cui si sono registrati dei picchi massimi mensili in serie storica (7,5 milioni di ore annue erogate dall’Inps).Sebbene con una diversa accentuazione delle variazioni, tutte le componenti (ordinaria -17,8%, straordinaria -46,1% e in deroga -16,6%) mostrano tendenze concordanti in termini di riduzione dei volumi richiesti. Al riguardo, il fattore dirimente rispetto al biennio precedente è il minor peso sul totale delle ore autorizzate degli interventi straordinari destinati a riorganizzazioni, crisi aziendali e contratti di solidarietà (34% la quota, a fronte del precedente 44%); peculiarità quest’ultima peraltro esclusiva del nostro territorio, evidenziandosi tendenze opposte su scala nazionale e regionale.

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