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Primo maggio, luci e ombre del mondo del lavoro. L’analisi dei sindacati

La crisi si è arrestata, ma non c'è prospettiva

lavoroLATINA – Oggi è la giornata dedicata ai lavoratori e i sindacati tracciano un bilancio di quella che è la situazione attuale: la crisi si è arrestata, ma il futuro non è roseo. Manca l’occupazione e questo dato è preoccupante, soprattutto per i più giovani.

GARULLO UIL – “Se è vero che c’è un po’ più di respiro rispetto allo scorso anno, non possiamo certo dire di essere usciti dalla crisi. Alcune situazioni sono difficili, in particolare quelle nel sud pontino, la Pozzi Ginori ad esempio, ha aperto la cassa integrazione per 70 dipendenti, se i volumi non si riprenderanno i lavoratori verranno licenziati e con la desertificazione industriale che esiste in quella zona potrebbe essere un colpo mortale. Poi ci sono alcuni nodi irrisolti per aziende che hanno chiuso come la Sapa per cui non è stato trovata soluzione. E’ vero anche che i numeri della cassa integrazione, danno un sospiro di sollievo: dallo scorso anno, al mese, c’è stata una diminuzione di circa 200 mila, anche 300 mila ore, ma il dato va letto anche alla luce dei lavoratori che non usufruiscono più dell’ammortizzatore perchè sono stati licenziati. Il vero problema però è un altro: le prospettive occupazionali che non ci sono. Allo stato attuale si assiste solo a un uso e abuso di strumenti come Garanzia Giovani e vaucher”.

CECERE – “Se è vero che le crisi si sono arrestate- dice Roberto Cecere, segretario della Femca Cisl di Latina- mancano nuove forme di lavoro. E c’è anche un altro fattore a cui guardare: molti precari, grazie al Job act, sono stati stabilizzati, ma cosa accadrà tra 24 mesi? Le aziende possono mandarli via con poche mensilità anticipate. Dobbiamo stare con gli occhi aperti”. Altra questione ancora è legata alla competitività: “Le aziende sono sempre alla ricerca del prezzo migliore, se non lo hai, perdi volume e ora sempre più spesso si ricorre alla scrematura del salario di partenza”.

BRIGANTI – Secondo il segretario della Cgil, Anselmo Briganti, deve essere “Ripristinato il diritto al lavoro per tutti. Oggi è cambiata la morfologia del lavoro, non c’è più la grande azienda. In provincia non ci sono investimenti su categoria che invece dovrebbero essere il nostro volano, come cultura e turismo. La crisi si è arrestata, ma non c’è nuova occupazione perchè le aziende non assumono e in più le pensioni sono destrutturate”. I segretari danno la massima disponibilità per un confronto serrato e serio con le istituzioni per uscire dal tunnel prima che sia troppo tardi.

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