ASCOLTA RADIO LUNA ASCOLTA RADIO IMMAGINE ASCOLTA RADIO LATINA  

il pronunciamento

Trasfusione infetta, sentenza ribaltata in Appello: indennizzo da mezzo milione ad un ragazzo di Pontinia

Il ricorrente si era ammalato a tre mesi di vita di Epatite C

corte dìappelloPONTINIA – Riceverà circa 50 mila euro di arretrati e circa 500 mila euro con assegni mensili nel corso della vita un giovane di Pontinia infettato da una trasfusione di sangue del maggio 1983. La Corte di Appello di Roma ha completamente ribaltato la sentenza (n. 391 del 13 maggio 2015) con cui un anno fa il Tribunale di Latina aveva rigettato la domanda di indennizzo.

Il giovane aveva solo 3 mesi di vita quando per una malformazione del cranio venne sottoposto ad un intervento chirurgico con emotrasfusioni poi accertate infette da epatite C. “Il Tribunale di Latina, dopo aver disposto una consulenza medico legale  che aveva accertato che furono proprio le trasfusioni del 1983 a contagiare il giovane di Pontina (quando era un neonato di 3 mesi) – aveva poi deciso nel maggio dello scorso anno che il diritto all’indennizzo era caduto in decadenza-prescrizione”, racconta l’avvocato Renato Mattarelli che ha seguito la causa.

Ora la decisione della Corte d’ Appello di Roma che con la sentenza n. 2541 del 28 aprile 2016, ha accolto integralmente il ricorso cancellando la tesi del Tribunale di Latina “poiché contraria ad un consolidato orientamento della Cassazione”. “C’è a questo punto da credere  – aggiunge Mattarelli – che presto saranno accolti gli appelli a sentenze fotocopia (in casi identici) del Tribunale di Latina- Sez. Previdenza che continua a dichiarare la decadenza/prescrizione al diritto all’indennizzo di alcuni pazienti pontini danneggiati da sangue infetto”.

 

Clicca per commentare

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

In Alto