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Damiano Coletta è il nuovo Sindaco di Latina: stravince con il 75.05% delle preferenze

Un plebiscito per il candidato civico che batte il più navigato Nicola Calandrini fermo al 24,95%. L'avversario: "Faremo un'opposizione rigorosa". Dati definitivi

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LATINA – “Vi consegno una città che ha voglia di sognare”. Centra perfettamente il tema il commissario straordinario del Comune di Latina Giacomo Barbato mentre di notte consegna simbolicamente le chiavi della stanza che ha occupato per un anno al primo piano di Piazza del Popolo, al neo sindaco di Latina, Damiano Coletta. Il cardiologo. L’outsider. Il Capitano.

Lo spoglio per il ballottaggio del 19 giugno non è ancora completo, mancano ancora la metà dei seggi, ma è un plebiscito chiaro sin dalle prime sezioni e dopo i dati di Latina Scalo, feudo di Calandrini, la sconfitta  del candidato del centrodestra è certa e lui stesso la  ammette. “Onore a Coletta. Faremo un’opposizione rigorosa”. I risultati definitivi arrivano quando il cardiologo è già di nuovo in strada e poi nella sede di Lbc per festeggiare con la gente che ha creduto in lui e nel suo progetto.

Latina è in festa come non si vedeva da anni, la gente corre nelle strade, si abbraccia, ride, si sente protagonista di una vittoria che Coletta ripete: “E’ la vittoria di una città intera, di tutti”. Sui telefoni e sui social è un tam tam: video, foto, dichiarazioni e  pochissime facce tristi.  Sotto la Torre Comunale amici, collaboratori, simpatizzanti,  sollevano il sindaco al grido di “Latina Libera! Latina Libera!” e poi tifo da stadio: “Damiano! Damiano!. Oggi è lui Claudio Ranieri. Mai paragone fu più azzeccato: Lbc è il nostro Leicester.

LE PRIME PAROLE NELLA STANZA DEL SINDACO: “Spalanchiamo queste porte al sorriso e alla libertà”

Le parole di Damiano Coletta dopo la vittoria. ASCOLTA

 

ORE  11,30 – Damiano Coletta è il sedicesimo sindaco di Latina. Batte l’avversario con un risultato plebiscitario. Calandrini ammette la sconfitta: “Faremo un’opposizione rigorosa, merito a Coletta”

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AGGIORNAMENTO – Entusiasmo nella sede di LBc dopo i primi risultati che vedono Coletta in netto vantaggio sull’avversario Calandrini

Nella  sezione di Via Botticelli prevale Coletta su un seggio per 79 a 58Sezione 115 Via Legnano, 422 Coletta – 108 Calandrini
Nella sezione 3 del Liceo Artistico Coletta è a 203 su Calandrini a 52
Nella sezione non cambia la proporzione: 420 per coletta 115 per Calandrini

Coletta Vince anche a Latina Scalo, nella szione 77 considerata il feudo di Calandrini

Nella sezione 31 in Via Sezze 430 Coletta, 93 Calandrini, 9 le schede nulle

Il definitivo della sezione 14 del Polo Artistico  riporta 441 per Coletta, 138 per Calandrini

Nella sezione 15  301/75

AGGIORNAMENTO  – Alle 23,15 tutte le 116 sezioni del comune di Latina sono state chiuse ed è stato avviato lo scrutinio. I risultati delle primissime sezioni in tempo reale: nelle prime otto  sezioni i voti di vantaggio per il candidato civico Damiano Coletta sono 2000.

LA GIORNATA – Hanno votato questa mattina uno alle 10,30, l’altro alle 12,08, Damiano Coletta e Nicola Calandrini. I due candidati alla carica di sindaco di Latina si sono recati sorridenti nei rispettivi seggi, in Via Sezze, presso la scuola Carlo Goldoni, il primo; a Latina Scalo, presso la scuola elementare Lelia Caetani, il secondo.  L’affluenza registrata è stata inferiore rispetto al primo turno. Fino ad ora a Latina hanno votato complessivamente 46.895 elettori, pari al 44,05% . Al primo turno, alla stessa ora era andato alle urne il 53,41%. Fra meno di un’ora l’ultima rilevazione, poi comincerà lo scrutinio.

affluenza

UN PO’ DI STORIA – Tra poche ore si conoscerà il nome del nuovo sindaco di Latina. Sarà il sedicesimo nella storia della città dal dopoguerra ad oggi. Il primo fu Fernando Bassoli del Partito Repubblicano, poi per oltre 40 anni il capoluogo pontino fu un vero e proprio feudo democristiano con nove sindaci dello Scudo Crociato che si alternarono alla guida della città. Nel 1993 per la prima volta il sindaco fu eletto direttamente dai cittadini che scelsero al ballottaggio Ajmone Finestra, ex repubblichino di Salò, senatore del Movimento Sociale che superò il candidato del centrosinistra Domenico Di Resta. Quattro anni dopo Finestra fu confermato in una lista civica con una percentuale consistente: il 60%, fu il suo ultimo mandato.Nel 2007 Latina scelse di farsi governare sempre da un candidato espressione della destra: Vincenzo Zaccheo, anche lui proveniente dalle file del Msi e con una lunga militanza in consiglio comunale e che confluì poi in Alleanza Nazionale e appoggiato dal Popolo delle Libertà centrò la vittoria. Anche per Zaccheo arrivò la conferma, anche se al ballottaggio, nel giugno del 2007 contro Maurizio Mansutti del centro sinistra. Quello che in molti definirono <Laboratorio della Destra>, implose nel marzo del 2010 con il sindaco costretto alle dimissioni dopo un servizio andato in onda su Striscia La Notizia e la città fu commissariata. E’ stato Giovanni Di Giorgi, esponente di Alleanza Nazionale e nelle passate consiliature assessore allo sport e ai servizi sociali, eletto nel maggio del 2011, a raccogliere il testimone e a diventare sindaco ma in un mandato pieno di ostacoli: prima le dimissioni consegnate e ritirate nell’autunno del 2014 e infine la sfiducia del consiglio comunale proprio di un anno fa.  Adesso la città dovrà scegliere tra Damiano Coletta e Nicola Calandrini.

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