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gestione pubblica e tariffe

Acqualatina è scontro totale, rottura nell’assemblea. Sindaci contro: “I manager si dimettano”

Il socio privato, senza la maggioranza, chiede il rinvio del voto sul bilancio. Raggi con i sindaci dell'Ato4

20160725_144758LATINA – Arriva allo scontro totale il rapporto tra parte pubblica e parte privata in Acqualatina. La rottura si è consumata questa mattina nell’assemblea dei soci chiamata a votare il bilancio quando 18 sindaci hanno chiesto di mettere ai voti un documento politico di indirizzo netto verso la ripubblicizzazione del servizio idrico. Il socio privato ha impedito che il documento fosse votato dal momento che non era all’ordine del giorno. Dopodiché anche la votazione sul bilancio (punto all’odg) è irritualmente saltata.
Sostenuto solo dai sindaci di Forza Italia (Comuni con piccole quote come Sperlonga e Monte San Biagio e solo due grandi comuni Fondi e Gaeta) al socio privato non è rimasto che chiedere di non votare il bilancio: “Non siete sereni”, hanno sostenuto i rappresentanti di IdroLatina e Veolia. “Il socio privato è scappato” commentano invece i sindaci firmatari del documento, che hanno immediatamente convocato una conferenza stampa denunciando: “Crediamo che una situazione del genere potesse accadere solo in Acqualatina. Non si è mai visto che una seduta convocata per votare il bilancio venga fatta saltare proprio da chi l’aveva convocata perché si votasse”. Quello che è certo è che una situazione di muro totale da parte della maggioranza dei sindaci, in rappresentanza della stragrande parte dei residenti in provincia, non si era mai verificata prima d’ora. Per questo i 18 hanno chiesto le dimissioni del managment.
CHE COSA CHIEDEVANO I SINDACI – Il documento che il socio privato ha impedito si votasse appellandosi alla normativa, prevedeva tre punti principali: 1. individuare il percorso necessario a far tornare in mani pubbliche la gestione del servizio idrico: “Un documento trasversale che mette insieme i sindaci del Pd, Movimento 5 stelle, Fratelli D’Italia e dei civici” ha sottolineato il sindaco di Formia Sandro Bartolomeo. 2. Al secondo punto viene posta la questione del cambio di managment: “Eletto praticamente senza i sette comuni che erano commissariati e con i soli voti dei comuni vicini a FI”. 3. Al terzo punto la nota questione dell’aumento tariffario. Si è tornato a sottolineare come in presenza di un utile di bilancio sia opportuno valutare le modalità per abbassare le bollette. Un’ultima questione riguarda la necessità di effettuare una decisa politica di spending review.
Scontato per i firmatari del documento (che è stato messo agli atti della seduta) che l’attuale dirigenza della società, dovrebbe dimettersi.
PROSSIMO PASSO – Con queste premesse si procederà per step, il primo sarà la convocazione immediata dell’Ato4 per chiedere che venga discussa nella sede opportuna la questione della vendita delle quote private ad Acea e per decidere la linea politica. Su questo punto  – assicura il sindaco di Nettuno, Casto – abbiamo stretti contatti e un filo diretto con il sindaco di Roma Virginia Raggi che ha promesso un impegno a sostegno della nostra richiesta.

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