ASCOLTA RADIO LUNA ASCOLTA RADIO IMMAGINE ASCOLTA RADIO LATINA  

BUONGIORNO FESTIVAL

Festival Pontino, tra musica e arte con la mostra “Simbolo, sogno, mistero”

E un concerto d'archi del Teatro San Carlo al Castello di Sermoneta

[flagallery gid=580]

SERMONETA – Si inaugura giovedì 14 luglio alle ore 18 nella ex chiesa di San Michele Arcangelo a Sermoneta la mostra d’arte Simbolo, sogno, mistero  curata dal critico d’arte Carlo Fabrizio Carli, che riunisce opere pittoriche di Rosetta Acerbi, Carlo Bertocci, Leonardo Caboni, Marco Calì, Massimo Livadiotti e Claudio Sciascia. A seguire, alle 21, il concerto al Castello di Sermoneta realizzato dal Campus di Musica in collaborazione con il Teatro San Carlo.

NE PARLIAMO A BUONGIORNO FESTIVAL CON PAOLA CEROCCHI DELLA FONDAZIONE CAMPUS INTERNAZIONALE DI MUSICA

ASCOLTA

Le ragioni che collegano la pittura al Festival Pontino le troviamo nelle parole dello stesso curatore: «Quella che si propone quest’anno, in occasione e nell’ambito del Festival Pontino, attento anche alla dimensione ulteriore dell’arte visiva, costituisce una scommessa pittorica ci si augura insolita e stimolante. Riesce istintivo chiedersi, innanzitutto, cosa accosti i sei artisti qui presentati, ciascuno con sei opere, assicurando significato e motivo unitario a questa mostra, circoscritta ma eloquente. In primo luogo, in significativa controtendenza rispetto a tendenze oggi ampiamente maggioritarie nel campo dell’arte, tale fattore unificante consiste nel fatto di riconoscersi nella pittura e nella pittura d’immagine. E poi quello di operare nell’ambito di una temperie culturale variamente oscillante tra i percorsi del simbolo, del mistero, del sogno, fino ad innesti surreali”.

I sei pittori che espongono sono noti al mondo dell’arte. A cominciare da Rosetta Acerbi, vedova di Goffredo Petrassi, Presidente onorario del Festival Pontino. I suoi due dipinti esposti, il San Sebastiano e Il Messaggero (una sorta di singolare figura angelica), oltre ad interpretare pienamente la sigla della mostra, vivono in un contesto di diafano misticismo venato di sensualità estenuata. Carlo Bertocci è, a partire dagli anni Ottanta, uno dei protagonisti italiani della riscoperta pittura d’immagine, vero virtuoso del disegno. Il  dipinto esposto è Il coro. L’altra opera, Il sogno di J. C., è poi un omaggio, appena velato dalle iniziali, a John Cage, il celebre compositore che una curiosa vicenda ai tempi di “Lascia o raddoppia” ha legato al nome di questo pittore.

Per Leonardo Caboni la pittura, accuratissima in quanto ad elaborazione tecnica, deve proporre dei misteri all’osservatore; deve saper inoculare il rovello dell’inquietudine e del disagio intellettuale. Si pensi ai due dipinti che si esibiscono in mostra, a Colle Mannaro, silenziosa inquadratura notturna, e a Sortilegio, in cui l’immagine di Federico II, stupor mundi, dal dossale aulico di una fontana sembra riflettersi in una prosastica rana: forse eco della fiaba del principe e del ranocchio, o forse suggestione di qualche cabala alchemica.

Marco Calì ha voluto restare invece legato al luogo fisico della mostra. L’antico centro di Sermoneta e la Chiesa di San Michele, figurano infatti nella sua tela omonima.

Massimo Livadiotti, nato in Libia, lega la sua opera a un oriente tanto prossimo geograficamente alle nostre coste, quanto ancora carico di suggestioni e di mistero. Di questo registro della sua pittura è testimonianza eloquente Il maestro di Algebra, ritratto di un vecchio arabo.

Claudio Sciascia si colloca in un contesto che può ben dirsi surreale: la qualità pittorica ricercata, attenta al museo e al contesto geografico, al punto di non sottrarsi all’impiego delle citazioni, va di pari passo con lo stravolgimento del senso comune. Di lui due opere:  Alla luna in cui è la più celebre delle maschere partenopee, Pulcinella, a farsi carico di tutto l’ancestrale carico di ambiguità e di irrisione e Il silenzio inesorabile del tempo, che è una citazione palazzeschiana.

La mostra, ad ingresso libero, rimarrà aperta fino al 31 luglio ogni sabato e domenica (orario 9-19)

IL CONCERTO – In serata, alle ore 21 ci si sposta al Castello di Sermoneta, dove il Festival Pontino propone, in collaborazione con ilTeatro San Carlo di Napoli, il concerto del Quartetto d’Archi del Teatro, formato da Cecilia Laca e Luigi Buonomoviolini, Antonio Bossone viola e Luca Signorini violoncello. Programma interamente dedicato al Novecento conLangsamer Satz di Webern, il Quartetto n. 8 di Šostakovič e di Ravel il Quartetto in fa maggiore.

PROGRAMMA DI GIOVEDI’ 14 LUGLIO

 ore 18.00- Sermoneta, ex Chiesa di San Michele Arcangelo

inaugurazione della mostra Simbolo, sogno, mistero

a cura di Carlo Fabrizio Carli  

ore 21 – Sermoneta,  Castello Caetani

in collaborazione con il Teatro San Carlo di Napoli

Quartetto d’archi del Teatro San Carlo

Cecilia Laca, violino
Luigi Buonomo, violino

Antonio Bossone, viola
Luca Signorini, violoncello

  1. Webern, Langsamer Satz WoO 6
  2. Šostakovič, Quartetto n. 8 in Do minore op.110
  3. Ravel, Quartetto in Fa maggiore

Info: Fondazione Campus Internazionale di Musica, Via Varsavia, 31 – 04100 Latina, tel. 0773 605551 – 605550,www.campusmusica.it; info@campusmusica.it

Biglietti: intero 15€; ridotto 10€ (over 65, under 25, insegnanti, beneficiari di convenzioni), ridotto 8€ (riservato ai titolari di campuscard), ingresso coppia 20€; studenti conservatorio e licei musicali 2€.

La mostra, ad ingresso libero, rimarrà aperta fino al 31 luglio ogni sabato e domenica (orario 9-19)

 

 

Clicca per commentare

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

In Alto