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GAETA – Era in un gavone il corpo di Giulio Olivieri il comandante del peschereccio Rosinella affondato ad aprile e ripescato solo nella tarda serata di ieri al termine di lunghe operazioni compiute dalla Capitaneria di porto con i vigili del fuoco. Il relitto che si trovava a 60 metri di profondità aveva già restituito i corpi dei due marinai padre e figlio tunisini dispersi nell’affondamento, mentre il terzo era rimasto in balia del mare. Dopo l’individuazione dei resti e il loro recupero, anche il relitto dell’imbarcazione è stato sollevato dal fondale e riportato a Gaeta. Solo così sarà possibile provare a ricostruire le cause del naufragio che è costato la vita a tre persone.