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operazione olimpia dei carabinieri

Latina, trema il mondo politico e imprenditoriale: 15 arresti, 50 indagati. La Procura: “Legati dal vincolo associativo”

In carcere Di Giorgi, Di Rubbo, Monti, Riccardo e altri tre. 8 ai domiciliari

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LATINA –  Sono quindici le ordinanze di custodia cautelare eseguite dai carabinieri nell’operazione Olimpia scattata alle prime ore dell’alba a Latina. Cinquanta in tutto gli indagati. Una valanga che ha travolto il mondo della politica, dell’imprenditoria, pezzi dell’amministrazione di oggi e di ieri, accusati di associazione per delinquere finalizzata all’abuso d’ufficio. “Una grossa commistione tra pubblico e privato e una diffusa illegalità soprattutto nella materia degli appalti”, sottolinea il Procuratore Capo di Latina Andrea De Gasperis.

I militari del comando provinciale guidati dal colonnello Edoardo Calvi e dal comandante del Nucleo Investigativo Paolo Befera che ha condotto le indagini,  hanno dato esecuzione al provvedimento del gip del Tribunale Mara Mattioli: 8 le ordinanze in carcere e 7 ai domiciliari. Tutti gli indagati sono accusati di reati contro la pubblica amministrazione, con l’aggravante  del vincolo associativo. I filoni di inchiesta sono  tre: urbanistica, appalti pubblici e manutenzioni, stadio e piscina comunale. Una storia che comincia oggi, ma che è destinata ad avere ulteriori sviluppi con nomi eccellenti coinvolti. L’autorizzazione a procedere è stata chiesta per il parlamentare di Fratelli D’Italia Pasquale Maietta per tutta la vicenda che riguarda i lavori di ampliamento dello stadio Domenico Francioni.

Il video degli arresti

IL BLITZ E GLI ARRESTATI – Decine i carabinieri sono entrati in azione quando era ancora buio per poi fare ritorno  nella caserma Cimarrusti in Piazza della Libertà dove sono arrivati l’ex sindaco di Latina Giovanni Di Giorgi e l’ex assessore all’urbanistica Giuseppe Di Rubbo (per i quali l’ordinanza è in carcere). Per il primo, di certo,  un fulmine a ciel sereno. Di Giorgi  era apparso disteso, gioviale come sempre, e anche se da qualche tempo appariva di rado  in pubblico, aveva preso impegni anche di svago per la giornata.

A bordo di una gazzella è arrivato in caserma poco dopo le 8 anche il dirigente comunale Ventura (detto Rino) Monti, e l’ex consigliere di Forza Italia e imprenditore edile Vincenzo Malvaso entrambi destinatari della misura restrittiva più grave.  Come l’imprenditore Silvano Spagnoli, il costruttore Massimo Riccardo, l’ex dipendente del Comune ora in pensione Nicola Deodato  e Luca Baldini.

Misura restrittiva ai domiciliari invece per i fratelli imprenditori Sandra e Andrea Capozzi, la storia qui è quella della manutenzione del palazzetto; per i due fratelli Montico (in primis per lo stadio), per l’ex dirigente comunale Elena Lusena, e per l’imprenditore e gestore della piscina comunale, Pellegrini.  Contestati agli indagati anche i lavori di ampliamento dello Stadio Domenico Francioni.

Il provvedimento riguarda dunque dirigenti comunali, funzionari, ex amministratori con vari ruoli, consiglieri e imprenditori che con la politica hanno avuto rapporti tutti accusati di aver messo in piedi un giro in cui l’abuso d’ufficio era sistema.

L’INTERROGAZIONE PARLAMENTARE DI VACCIANO – E’ stato il senatore Giuseppe Vacciano, eletto nel Movimento Cinquestelle dal quale ha poi preso le distanze in disaccordo sui metodi del movimento, a far aprire gli occhi con una circostanziata interrogazione che il Prefetto di Latina Pierluigi Faloni ha inviato in Via Ezio dove sono cominciate le indagini del sostituto procuratore Giuseppe Miliano.  Altri scricchiolii sinistri per l’amministrazione Di Giorgi arrivarono con un esposto in Procura presentato da un comitato di cittadini per il cantiere di Via Quarto: era l’11 novembre del 2014 quando cominciò a disvelarsi il sistema delle particelle cedute al Comune, ma che in realtà erano già dell’ente. Da allora sono state numerose le inchieste aperte sul Comune di Latina, una parte delle quali hanno portato ai provvedimenti di oggi. Inutile dire che per quanto si potesse immaginare, tutta  la città è sgomenta.

“Sin dai primi momenti un forte gioco di squadra con la Procura, non abbiamo tralasciato nulla”, ha sottolineato il colonnello Eduardo Calvi

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“Nel corso delle indagini  – ha spiegato il maggiore Paolo Befera che dirige il Nucleo Investigativo dei Carabinieri di Latina – sono emersi fatti di particolare gravità, come quando per far funzionare la scheda del condizionamento degli uffici del Latina Calcio allo stadio Francioni, è stata tolta la scheda dall’ospedale di Latina”.

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LATINA CALCIO – La società sportiva US Latina Calcio, “esprimendo solidarietà e vicinanza al proprio presidente Pasquale Maietta, indicono il silenzio stampa”.

Segui la conferenza stampa dalla Procura di Latina a cura di Angela Iantosca e Pier Luca Dussich

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