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BILANCIO 2016

Acqualatina, ora cambia tutto: Veolia non vende più e il presidente Lauriola è con i sindaci che vogliono ripubblicizzare il servizio idrico

Il no ad Acea, gli investimenti per la rete e la carenza idrica, il dissalatore in funzione da luglio a Ventotene. E presto una app per i disservizi

Il Presidente di Acqualatina Lauriola e l’ad Besson

LATINA – Il neo presidente di Acqualatina Michele Lauriola è al fianco dei sindaci pontini che vogliono la ripubblicizzazione del servizio idrico. Lo ha detto lui stesso a margine della conferenza stampa di presentazione del bilancio 2016, che evidenzia un utile per la società di 18 milioni di euro. Ma il dato è economico, non finanziario e i soldi in casa sono pochi.

In linea con la leadership fondana della Spa, da sempre sotto l’ala del senatore Claudio Fazzone, Lauriola spiega al suo debutto, di essere onorato per il compito affidatogli, e saluta il suo predecessore Giuseppe Addessi scomparso alcuni mesi fa. Poi afferma: “Noi siamo con i Comuni, abbiamo dato il non gradimento ad Acea. Siamo per l’acqua pubblica”.

La battaglia come è noto a tutti però è stata intrapresa all’indomani dell’elezione da un gruppo capitanato dal sindaco di Latina Damiano Coletta, con la Presidente della Provincia Eleonora Della Penna, su una posizione da sempre espressa dal sindaco di Formia Sandro Bartolomeo e che oggi fa proseliti.

IL SOCIO PRIVATO – Ma qualcosa è accaduto negli ultimi tempi se è vero che il socio privato dei Comuni, i francesi di Veolia rappresentati dall’ad Raimondo Besson, hanno deciso d’un tratto di non vendere più le quote ad Acea, che pure alcuni mesi fa aveva ufficializzato l’acquisto. “Sono cambiati gli scenari, la cessione delle quote era avvenuta quando Veolia pensava di ritirarsi dall’Italia, ma così non è stato e  molte cose sono mutate da allora. E poi il socio privato non vuole andare contro i Comuni che vogliono comprare la società”, assicura Besson illustrando i numeri  del bilancio appena approvato dal Cda con più di qualche assente. 

LE BOLLETTE – E se il bilancio è una cosa per tecnici, le bollette sono quelle che pagano i cittadini e sono in aumento da sempre. Nel progressivo illustrato ieri, sono costantemente in crescita dal 2012. Costantemente in crescita anche quelle non pagate per una somma che era 82 ml nel 2012 e che oggi è 103. Besson ricorda che la morosità nell’Ato 4 è mediamente più alta che nel resto d’Italia e tocca il 29%, questo in sostanza ha spinto l’Authority a riconoscere un surplus in bolletta  per coprire le perdite di chi non paga l’acqua. Ringraziamo il Garante.

ISOLE PONTINE E CARENZA IDRICA – Un fatto sono anche gli investimenti effettuati negli anni, che vedono la società impegnata nell’efficientamento della depurazione nelle Isole Pontine con impianti tecnologici, e per l’autonomia idrica che a Ventotene arriverà per la prima volta nella storia con la messa in funzione del dissalatore previsto per i primi di luglio. Sul fronte della carenza idrica “è condizione stabile in tutta Italia, ma Acqualatina ha messo in campo un Piano Nuove Risorse che prevede, il potenziamento della centrale di Capodacqua, nuovi pozzi e la gestione informatizzata dei sistemi di distribuzione che individua le zone critiche ed è in grado di ridurre la pressione dove ce n’è, a favore delle aree in difficoltà”. Si vedrà presto, se il piano funziona.

LA RETE – Il Piano di contrasto alle Dispersioni Fisiche, ovvero le falle nella rete che vedono il loro record a Formia e in genere nel sud pontino, prevede di passare dal 29% di oggi al 45% di rendimento della rete, obiettivo ancora molto lontano. “L’innovazione tecnologica è il terreno su cui stiamo sfidando noi stessi – dice Besson – I nostri sforzi sono poi concentrati sul miglioramento dei sistemi informativi verso un rapporto diretto con l’utenza”. Una sorta di  informazione personalizzata. “Presto  – conclude l’ad – presenteremo una app per essere collegati sempre al sistema Acqualatina”.

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