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L'intervista

Didattica aumentata, il Manzoni di Latina conclude il percorso triennale

Incontro con il professor Paolo Ferri dell'università Bicocca di Milano

LATINA – Il Liceo “Manzoni” di Latina, il 4 maggio 2017, dalle ore 14,00 alle ore 17,00, alla presenza del professor Paolo Ferri, conclude il percorso triennale sulla didattica aumentata dalla tecnologia che ha visto formarsi, come compagni di banco, studenti e docenti.

ASCOLTA FERRI

Il Liceo Manzoni ha avviato una vera e propria rivoluzione culturale nella quale docenti e studenti stanno re-inventando la relazione educativa, lo stile dell’insegnamento e dell’apprendimento che coinvolgerà progressivamente altri insegnanti, i genitori e gli alunni di tutto il territorio per accostare criticamente la tecnologia educando ad una oramai ineludibile cittadinanza digitale.
Gli alunni di cinque classi terze, della classe di chitarra del liceo musicale e i rispettivi docenti, fianco a fianco negli stessi banchi, hanno condiviso l’esperienza per imparare ad imparare e insegnare ad insegnare, nelle aule allestite nella modalità 3.0.
E’ stata la fase più propriamente laboratoriale del percorso di formazione iniziato tre anni fa e guidato dai professori Paolo Ferri, professore ordinario di Teoria e tecniche dei nuovi media e Tecnologie per la didattica presso la Facoltà di Scienze della Formazione dell’Università degli Studi Milano-Bicocca, e Stefano Moriggi, filosofo della scienza, anch’egli docente presso l’Università Milano Bicocca.
Il percorso di formazione si è snodato nel triennio 2014-2017 ed ha visto l’estensione ad un numero progressivamente più ampio di docenti e di studenti e, per questi ultimi, ha assunto anche valore di alternanza scuola lavoro con l’obiettivo dell’acquisizione delle competenze di cittadinanza digitale, una ineludibile competenza chiave per i cittadini del XXI secolo.
«La scuola dovrebbe essere l’agenzia che insegna ai nativi digitali a diventare sapienti digitali. I docenti italiani sono bravi, ma insegnano soprattutto in modo analogico con una modalità che va dal centro alla periferia e poi lo studio a casa. I nativi, invece, sono abituati, soprattutto per i videogiochi, a muoversi dentro gli schermi facendo delle cose».
E’ quanto sostiene Paolo Ferri, una autorità in Italia sull’educazione digitale, direttore del LISP (Laboratorio informatico di Sperimentazione Pedagogica) e l’Osservatorio Nuovi Media NuMediaBios, autore di numerose pubblicazioni sul rapporto tra media e società, tra cui ricordiamo La scuola digitale (Bruno Mondadori 2008), Nativi digitali (Bruno Mondadori 2011), Bambini e computer (Rizzoli Etas 2006),  Digital Kids (Rizzoli Etas 2008), Il bambino e gli schermi , curato insieme al filosofo della scienza Stefano Moriggi (Guerini e Associati, 2016).

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