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Parco Falcone e Borsellino, “segnale potente di legalità” – Le foto della cerimonia

I contestatori non rovinano la festa. Tensioni all'inizio ma poi consenso e applausi prevalgono

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LATINA – I Giardinetti di Latina sono Parco Falcone e Borsellino. Non sono mancate le contestazioni, ma la verità è che alla fine, gli applausi dei cittadini intervenuti per l’intitolazione hanno prevalso, e la cerimonia ha potuto svolgersi. Ed è stata bella. Sulla lapide intorno al Monumento ai Caduti sono impressi ora i nomi di due giganti dello Stato, e delle persone che per loro e con loro sono morte sacrificando tutto. Questa è l’immagine che resta e che ognuno di noi si è portato a casa. Lo potranno fare anche le future generazioni.

Le contestazioni verbali anche violente dell’estrema destra, arrivate da parte di pochi ma chiassosi esponenti di Forza Nuova e di Terza Posizione, che si sono presentati con le maglie nere della XMas, che hanno fatto il saluto romano, coperto di fischi l’inno d’Italia e  fronteggiato le forze dell’ordine (uno ha anche graffiato al collo un poliziotto), sono ora al vaglio della Questura di Latina che ha coordinato la sicurezza in tandem con quella della Presidenza della Camera, sotto la direzione dei questori Belfiore e De Matteis. Gli esponenti di Casapaud invece si sono tenuti distanti dai facinorosi, manifestando civilmente il proprio dissenso.

Latina comunque ha oggi un parco che richiama il tema della legalità e della lotta alla mafia e agli atteggiamenti mafiosi. Alle connivenze, al malaffare, alla malapolitica. “Un richiamo potente”, è’ stato detto dalle autorità intervenute. E gli applausi hanno prevalso  – dicevamo  – contro la contestazione andata in scena in maniera del tutto inopportuna e vergognosa proprio mentre il sindaco Coletta e la Presidente della Camera rendevano omaggio alla lapide dei due giudici caduti e delle loro scorte. Uomini morti per lo Stato, dunque anche per tutti noi.

IL MOMENTO DI VALERIA – Per prime sono risuonate le parole della giovanissima e coraggiosa Valeria Campagna, la più giovane consigliera dell’assise di Latina che ha aperto la cerimonia parlando nel momento più difficile e ricordando il percorso fatto da Latina verso il cambiamento.

GEMELLAGGIO IDEALE CON MILANO – Come detto anche nei giorni scorsi, il Comune di Milano ha inviato il suo Gonfalone e un rappresentante. il consigliere David Gentili, presidente della commissione antimafia del capoluogo  lombardo, è tornato a chiedere la verità sui depistaggi nelle indagini sulla morte di Paolo Borsellino

LA PRESIDENTE DELLA PENNA – Il murales di Cisterna dedicato a Falcone e Borsellino, il racconto dell’incontro, anni fa, con il giudice Antonino Caponneto e la forza delle istituzioni che dialogano e si sostengono vicendevolmente spinte da un ideale comune nel discorso accorato della presidente della Provincia Eleonora Della Penna

IL SINDACO COLETTA – “Una volta per tutte chiariamolo – ha detto nel suo intervento emozionato il sindaco di Latina Damiano Coletta – in questa vicenda non c’è nessuna volontà divisoria, nessuna volontà di cancellare la storia o di abbattere monumenti,  ma anzi la volontà di di unire e affermare i valori della legalità attraverso n pezzo di storia recente in cui tutti ci identifichiamo. Chi non ha capito questo non ha capito nulla, o è in malafede.  Rispetto le opinioni di tutti perchè questo ce lo insegna la democrazia, ma questo non vuol dire non fare scelte anche impopolari”.

 “Siamo qui per ricordare una parte della nostra storia, questa è una giornata importante con un alto valore simbolico ”, ha detto la presidente della Camera Laura Boldrini che ha accettato immediatamente l’incito del sindaco di Latina

In chiusura, l’applaudito omaggio musicale di Roberto D’Erme alla voce e Massimo Gentile al piano.

L’OSSERVATORE – E infine riportiamo qui il post di Paolo Toselli che sembra un ottima sintesi:

4 appunti sulla cerimonia di oggi al Parco Falcone e Borsellino di Latina, senza discutere sul giusto o sbagliato delle scelte fatte che tanto si è detto pure troppo sull’argomento:

1. I fischi non erano degli esponenti di CasaPound che invece hanno manifestato contro l’evento in modo civile.

2. Avrei evitato lo sfoggio di bandiere dell’anpi, dei sindacati ecc e avrei preferito vedere tutto il Parco pieno di bandiere tricolore.

3. Questo evento rimarrà comunque nella Storia (ecco che torna la parola Storia) di questa città.

4. Un sindaco non legato a rapporti di altro genere, (forse noi non ci facciamo caso perché siamo abituati ad altro) va anche contro il volere di una parte del popolo”.

 

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