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CRONACA

Morte di Karin, lunga udienza in Tribunale e contraddittorio tra le parti

La ragazza era deceduta nel 2013 secondo i familiari per una diagnosi sbagliata

Guerra di perizie in Tribunale nel processo per la morte di Karin Dalla Senta, la giovane di 26 anni di Latina deceduta al Goretti nell’aprile del 2013. Sono cinque i medici imputati per omicidio colposo, secondo i familiari della ragazza, Karin poteva essere salvata con una diagnosi tempestiva. Ieri per oltre quattro ore, fino alle 20, in aula hanno deposto i consulenti medici di due imputati che hanno sostenuto che al Pronto Soccorso del Goretti, una volta che Karin è arrivata sono state eseguite tutte le indagini mediche per dei dolori addominali che la 26enne lamentava. In aula davanti al giudice monocratico Laura Morselli si è svolto il contraddittorio tra le parti: tra i consulenti degli imputati e il medico legale che ha eseguito l’autopsia e che ha ribadito che con una diagnosi tempestiva invece le probabilità di salvezza di Karin erano molto elevate. La giovane che aveva accusato un malore a casa era stata visitata in un primo momento dal medico di famiglia che le aveva prescritto dei medicinali, in un secondo momento è stata accompagnata al Goretti dal papà, dove secondo i familiari è rimasta per diverse ore al Pronto Soccorso in attesa di essere visitata, poi quando è stata ricoverata, sempre in base all’esposto dei familiari, la situazione ormai era compromessa e la giovane è morta. La prossima udienza è fissata per il 15 novembre.

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