ASCOLTA RADIO LUNA ASCOLTA RADIO IMMAGINE ASCOLTA RADIO LATINA  

di e con Angela Iantosca

Raccontavano le guerre

Un contributo dell'avvocato Giulio Vasaturo

LATINA –  ASCOLTA RADIO LIBERA qui o su Radio Luna il mercoledì e in replica il sabato alle 11

di Angela Iantosca

È da poco stato pubblicato da “L’Osservatorio – Centro di ricerche sulle vittime civili dei conflitti” ad opera dell’avvocato nato a Latina Giulio Vasaturo “Raccontavano le guerre”, un contributo che ripercorre alcune storie emblematiche di giornalisti, fotoreporter, tecnici di ripresa e documentaristi italiani uccisi, dal 1943 a oggi, nell’ambito e a causa dei conflitti.

Qualcuno è caduto mentre partecipava direttamente alla lotta di liberazione dal nazifascismo; altri sono stati uccisi mentre erano al seguito delle forze di pace in missione all’estero; altri ancora – i più – semplicemente riportavano da operatori dell’informazione quel che accadeva in contesti dilaniati dai combattimenti bellici, da guerre civili o dall’offensiva del terrorismo fondamentalista. Storie diverse fra di loro. Spesso lontane nel tempo e nello spazio ma tutte, allo stesso modo, accomunate nell’immane tragedia delle “vittime civili” dei conflitti di ieri e di oggi.

Storie che si sommano nella nostra mente inevitabilmente ai giornalisti vittime di mafia in Italia, ma anche all’estero, come Daphne recentemente scomparsa a Malta a causa di una bomba piazzata nella sua macchina. Perché la sua penna scuoteva l’Europa.

Nomi e storie che ci fanno pensare a chi vive sotto scorta e che ha rinunciato ad una vita normale in nome del diritto di cronaca. Nomi e storie che ci devono far fare un passo indietro rispetto alle accuse gratuite o strumentali che spesso vengono rivolte ai giornalisti: sbagliamo tanto, commettiamo errori, ma se ogni giorno nelle vostre comode case avete modo di essere investiti da informazioni, immagini dall’altra parte del mondo è grazie a questa passione che supera ogni paura.

Scrive Vasaturo: “Nell’aprile del 2016, diverse organizzazioni internazionali hanno rivolto un appello all’ONU per sollecitare la creazione di un’apposita autorità internazionale con l’incarico di garantire la protezione dei giornalisti presso il Segretariato delle Nazioni Unite. Da più parti, è stata inoltre invocata l’approvazione di nuove norme di diritto internazionale volte a contrastare più incisivamente gli abusi e gli atti di violenza che oggi vengono perpetrati, in zone di guerra, a danno degli operatori dell’informazione. L’efficacia dell’azione internazionale per l’affermazione di un nuovo orizzonte di pace presuppone, nell’immediato, una più incisiva protezione dei giornalisti, dei fotoreporter e dei tecnici televisivi che rimangono un presidio di salvaguardia dei diritti umani che è indispensabile per mantenere viva la speranza di pace, nei luoghi più tormentati della terra”.

“Restiamo umani”, diceva Vittorio Arrigoni al termine di ogni suo reportage dalla striscia di Gaza. Scriveva dei morti, dei feriti, dell’orrore della guerra. E lui stesso, alla fine, è rimasto vittima innocente del dramma che raccontava. Ma nonostante questo, nonostante l’odio che spesso si è costretti a raccontare, continuiamo a restare umani.

Clicca per commentare

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

In Alto