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Marilena Sovrani (Lega): “Violenza sulle donne, voglio portare in Regione idee concrete”

LATINA – Violenza sulle donne e abusi nei confronti dei minori. Marilena Sovrani, candidata della Lega al Consiglio regionale su questo fronte è impegnata da anni. Da assessore comunale si è attivata per istituire il servizio Pari Opportunità a Latina. “Ho accettato di candidarmi con la Lega perché ha le idee chiare -sottolinea Marilena Sovrani- con particolare riferimento al fenomeno degli abusi nei confronti delle donne. In Italia viene commesso un reato ogni 3 giorni. Negli ultimi 10 anni le vittime sono state 1.740 di cui 1.251(71,9%) sono state colpite nell’ambito familiare. 3 milioni e 466.000 donne hanno subito stalking almeno una volta nella vita. Io trovo inaccettabile tutto questo”. Marilena Sovrani vuole portare in Regione alcune idee concrete. “Da sempre cerco di promuovere e mettere in campo tutta una serie di misure per garantire una politica di genere che tuteli le donne da ogni forma di sopraffazione e di violenza e che ne valorizzi il merito e il talento, vera forza delle donne, vera ricchezza della società -afferma Marilena Sovrani- il primo fronte su cui massimo deve essere l’impegno di tutti è la lotta alla violenza sulle donne per sradicare il femminicidio, oltre all’impegno a fornire servizi e aiuti a chi vive queste tragiche situazioni. Molto nel territorio è stato fatto, ma molto resta ancora da fare. Durante la mia esperienza amministrativa sono riuscita a dare un impulso al servizio di Reperibilità h24, nell’ambito del Progetto Arianna, collegato al numero verde nazionale 1522, che risponde in modo tempestivo ed efficace nelle situazioni di emergenza, dove spesso è in grave pericolo l’incolumità della donna e dei suoi figli”. Marilena Sovrani una volta in Regione cercherà di lavorare in stretta sinergia con il nutrito gruppo parlamentare della Lega. “Ci sono in campo diverse soluzioni da portare avanti in sinergia con i nostri parlamentari -evidenzia Marilena Sovrani- innanzitutto occorre prevedere un nuovo impianto normativo che riduca i tempi della giustizia: prevedere tempi di intervento certi e più brevi; preveda la responsabilità del magistrato che prende in carico il fascicolo, se la denuncia viene ignorata; permetta nei confronti del soggetto ammonito per stalking che reitera la condotta, l’allontanamento d’urgenza dalla casa familiare quale misura precautelare ad opera delle forze di polizia, individuando una speciale procedura ed una speciale squadra antistalking che abbia un filo diretto – anche telematico – con il pm deputato ad autorizzare la misura, evitando che resti del tutto inapplicata. Inoltre vorremmo che nelle ipotesi di stalking in cui l’indagato risulti già ammonito dal Questore, la facoltà per il pm di richiedere il giudizio immediato attribuisca al provvedimento di ammonimento del Questore un maggior peso in ambito processuale, consentendo di velocizzare i tempi procedimentali tramite il giudizio immediato (allo stato attuale non fornisce alcuna concreta tutela per la vittima dagli atti persecutori)”.

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