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politica

Elezioni provinciali, prove di accordo in Fratelli D’Italia

Nel Pd Zuliani sostiene Coletta e critica i vertici del suo partito

LATINA – Prove di accordo in Fratelli D’Italia in vista del voto del 29 aprile che deciderà chi sarà il prossimo presidente della Provincia di Latina. Se infatti il centrodestra non ha ormai presentato un proprio candidato unico, all’interno del partito guidato da Nicola Calandrini si prova a riportare ad unità le divisioni attuali, per far pesare in maniera determinante il voto di sindaci e consiglieri comunali di Fratelli D’Italia. Soprattutto il voto di Nicola Procaccini il cui comune ha un peso specifico non irrilevante.

E’ l’ennesima prova, insieme a molte altre da parte di tutte le aree politiche, che queste consultazioni di secondo livello aprono scenari inediti e scompaginano amicizie e inimicizie politiche, oltre che alleanze e patti anche all’interno dei partiti. Tutto ribolle.

“Nella lunga discussione che si è tenuta ieri sera all’interno del direttivo provinciale di Fratelli d’Italia, sono emerse considerazioni divergenti circa il comportamento da tenere  in vista delle imminenti elezioni provinciali – racconta in una nota il portavoce provinciale – In comune c’è stato da parte di tutti gli intervenuti l’enorme rammarico per una occasione persa da parte del centrodestra. L’assenza di un candidato rappresentativo delle diverse anime del centrodestra è tanto più dolorosa dopo aver constatato una diversificazione degli altri candidati che facilmente avrebbe consentito la nostra vittoria e l’affermazione del nostro modo di essere e di governare. D’altra parte, ormai è inutile piangere sul latte versato e una decisione dovremo comunque prenderla. Anche perché la posizione di Fratelli d’Italia è divenuta, suo malgrado, determinante per la elezione del presidente della Provincia”. Il direttivo di Fratelli D’Italia si riunirà di nuovo: “Siamo determinati ad esprimere una posizione unitaria e questa verrà comunicata nel più breve tempo possibile”.

NEL PD  – Intanto nel Pd è Nicoletta Zuliani a sparare contro i vertici  del suo partito che hanno tradito le indicazioni della direzione provinciale e scelto di fare un accordo trasversale tutto orientato al centrodestra per eleggere il sindaco di Pontinia Carlo Medici. In un post su Fb  Zuliani (che non è mai stata tenera con il sindaco di Latina Damiano Coletta) spiega che “nella Direzione Provinciale del PD ci si era dati una linea da seguire: allearci con i civici in provincia formando un fronte unico alle destre e quindi entrare in una collaborazione sul territorio con questa forza politica. Una scelta chiara. Così però non è stato, e il PD ha poi orientato la sua scelta verso la candidatura di un sindaco PD alleandosi però con Forza Italia e Idea (e forse con FdI?), partiti notoriamente di centro destra.

Peraltro  – aggiunge Zuliani – il partito comunale di Latina aveva già dichiarato qualche giorno fa, in coerenza con il Pd provinciale, di voler aprire a quelle forze democratiche presenti sul territorio, in linea con la visione che ha portato Zingaretti a diventare Presidente della Regione, per costruire un percorso comune tale da contrapporre alla destra crescente, una proposta politica in linea con i valori e sui temi che già ci accomunano. I delicati temi come quello dell’acqua pubblica, dei rifiuti, dell’agenzia di formazione, hanno bisogno di una visione chiara e trasparente, che non è uniformabile certo a quella di Forza Italia. In coerenza con questa linea abbiamo deciso, insieme ad altri consiglieri PD, di apporre le nostre firme a sostegno della candidatura del civico Coletta che, senza queste firme non avrebbe potuto neanche candidarsi.  Questo è segno tangibile di apertura al mondo civico”.

Zuliani in coerenza si è dimessa da Presidente della Commissione Trasparenza, annunciando però che continuerà a stare all’opposizione nel consiglio comunale di Latina: ” Seppur non esista alcun elemento che mi vede cambiare campo all’interno del Consiglio Comunale, ritengo corretto farmi di lato e cedere la presidenza ad un’altra forza della minoranza”.

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