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Piogge insufficienti, preoccupano le misurazioni eseguite sulle sorgenti pontine

L'allarme del Consorzio di Bonifica per gli agricoltori in vista dell'estate

LATINA – “Le abbondanti piogge dello scorso inverno non sembra siano state sufficienti a ricostituire le riserve idriche della falda che alimenta il reticolo idrografico superficiale della pianura pontina”. Il Consorzio di Bonifica con il primo caldo lancia l’allarme siccità avendo eseguito proprio in questi giorni le misurazioni di portata delle principali sorgenti dei Monti Lepini e Ausoni.

I tecnici dell’ente di bonifica dell’Agro Pontino hanno rilevato in particolare la portata di quelle che alimentano i fiumi Ninfa, Cavata, Ufente Amaseno e Pedicata-Feronia e anche se i risultati completi non sono ancora disponibili, le prime informazioni non sembrano rassicuranti per gli agricoltori.

Il Consorzio spiega in una nota che le attività svolte potrebbero non essere sufficienti visto lo stato della falda: “Abbiamo provveduto prioritariamente alla manutenzione dei canali che dovrebbero garantire le necessarie portate per il funzionamento degli impianti irrigui collettivi – si legge in una nota – e anche a porre in essere quelle attività utili per lo svolgimento del servizio di irrigazione di soccorso”. Secondo i dati forniti dal Consorzio di Bonifica, l’Agro Pontino gestisce 8 impianti irrigui collettivi che coprono una superficie di 14.000 ettari al servizio di 7.000 utenti. Altre 10.000 aziende consorziate, distribuite su una superficie di ulteriori 20.000 ettari, usufruiscono della irrigazione di soccorso.

“I lavori sugli impianti e il reticolo idrografico – precisa l’ente –  sono stati avviati già da tempo per arrivare pronti all’inizio della stagione irrigua e sono in linea con il cronoprogramma stabilito. Il consorzio è intervenuto sullo sbarramento di Rio Martino, sui canali Acque Medie, Gionco Basso, Banditella, Acque Basse. La tura in terra sul Sisto Linea a servizio del primo bacino, realizzata lo scorso anno, sarà sostituita da una paratia mobile in acciaio alla confluenza del Linea con il Cavata. Se necessario, ma dipenderà dall’andamento dei deflussi in alveo, sarà realizzata una tura in corrispondenza della Migliara 47 a servizio del secondo bacino Sisto Linea. Sono in corso le attività sul fosso Allacciante Bastioni – Cartichete, sul Migliara 40 e presto i tecnici interverranno sul canale Linea Morto e su Tura Zappido, a Sezze”. Eseguite anche le manutenzione necessarie dei motori e delle apparecchiature elettromeccaniche, le riparazioni e sono state incrementate le squadre di pronto intervento con l’assunzione dal primo maggio cinque operai stagionali. Ma  – come detto – potrebbe non bastare.

“Se i timori saranno supportati dalle rilevazioni, sarà però opportuno limitare l’uso della risorsa idrica, per cui invitiamo i consorziati – conclude la nota – a programmare un uso sempre più consapevole e responsabile dell’acqua destinata alle coltivazioni, evitando ogni spreco. Il consorzio opererà, con ogni sforzo, per la salvaguardia delle produzioni, del lavoro e del reddito delle aziende agricole”.

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