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il casting

“Modelli anche sei i loro corpi sono marchiati dalle torture”, l’iniziativa di Karibù

Scelti ragazzi e ragazze che sfileranno in Piazza del Popolo il 1 giugno per K Mare

LATINA – Modelli per un giorno, nonostante le ferite che spesso si portano impresse sulla pelle. Sono Esther e i suoi fratelli. Ruandesi, nigeriani, somali: “I nostri ragazzi sono emozionati e felicissimi, per molti di loro stasera è una favola che si realizza: i loro corpi non vanno nascosti. Voi oggi gli avete detto che sono belli”. Liliane Murekatete ha commentato così l’iniziativa della sua cooperativa sociale, la Karibù, che si è svolta ieri pomeriggio al Centro Commerciale Latina Fiori dove sono stati scelti i ragazzi e le ragazze che sfileranno in piazza del popolo a Latina il 1 giugno in occasione della presentazione della linea K Mare, realizzata dai rifugiati africani. La più votata, Esther, una giovane donna nigeriana che vuole fare la modella.

“Dopo le torture subite prima dello sbarco,  non è facile per loro riuscire a far pace con quello che hanno passato, specie quando ogni giorno lo vedono sulla loro pelle. Sono ragazzi giovanissimi, che sono qui in attesa di vedere riconosciuto il loro status di rifugiati o richiedenti asilo. Nel frattempo studiano, lavorano… e sfilano”, ha detto Liliane, bellissima nel suo abito disegnato dallo stilista del Burkina Faso Bazem’se.

LA BANCA DELLA SPERANZA – Il casting è stato anche un’occasione per lanciare due iniziative rivolte al sociale a cui la Karibu tiene moltissimo: Umuganda, la buona pratica ruandese del contribuito e dell’aiuto che i dipendenti e gli ospiti di Karibu portano l’ultimo venerdì del mese nei comuni dove sono ubicati i centri e gli SPRAR – il prossimo appuntamento è il 25 maggio nel comune di Roccagorga – e la nuova Banca della Speranza, un microcredito diffuso per la realizzazione dei piccoli sogni, italiani o africani, perché tutti sono benvenuti, perché Karibu vuol dire benvenuto”, ha spiegato Marie Therese Mukamitsindo, presidente e fondatrice della cooperativa.

(photo credit: Antonio Ricciardi)

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