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Plasmon salva, ma addio baby-food: non sarà più centrale

Accordo trovato al Mise tra ministro Calenda, il governatore del Lazio Zingaretti e l'azienda

LATINA – La storica Plasmon-Heinz di Latina non chiuderà e non ci saranno licenziamenti. E’ l’esito dell’incontro appena terminato al ministero dello Sviluppo economico, con Regione Lazio e azienda che hanno firmato una lettera d’intenti per avviare la produzione di prodotti innovativi  che potrà  evitare esuberi per circa 95 lavoratori.
L’accordo e’ stato presentato al Mise dal ministro Carlo Calenda, dal presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti, e dai rappresentanti dell’azienda Heinz-Plasmon.  “Da un lato gestiamo con l’azienda gli esuberi e dall’altra offriamo un’opportunità di sviluppo  con un investimento in ricerca, sviluppo e produzione sul sito di Latina e su quello di Napoli. L’azienda ora si accinge a portare all’attenzione del board americano questo accordo che noi siamo disposti a finanziare con un contratto di sviluppo di tipo ‘fast track'”ha detto Calenda che firma così il suo ultimo atto da Ministro dell’uscente Governo Gentiloni.

“Quello di Latina e’ l’unico nostro stabilimento ‘baby food’ in Italia- ha chiarito Vincenzo Raimo della Heinz Plasmon durante la conferenza stampa al Mise- l’obiettivo di questo progetto e’ quello di andare a produrre alimenti funzionalizzati, non solo per bambini, come prodotti per i consumatori immunodepressi, sportivi, anziani e mamme in gravidanza”.
“E’ una ottima notizia per il Lazio, ringrazio il ministro Calenda per come ha seguito questo tema. Grazie a questa collaborazione tra Regione e Ministero su un importantissimo gruppo industriale si avvia un percorso per tornare a investire molto nella nostra regione nello stabilimento Plasmon di Latina”, ha commentato il presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti .  “Sono previsti fino a 26 milioni di euro possibili di investimento – ha aggiunto – che non solo possono risolvere il problema degli esuberi ma anzi rilanciare attraverso un nuovo ciclo di prodotti la competitività di quel sito”.

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