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al lido di latina

Latina, stabilimenti “allungati” per via dell’erosione, famiglia si impunta e arrivano i carabinieri

Tratti di spiaggia libera sono stati assegnati ai titolari delle concessioni per bilanciare la perdita di arenile

LATINA – Piantare l’ombrellone privato nel posto sbagliato e non volerne sapere di andarsene anche dopo aver appreso che quel tratto di arenile ricade in uno stabilimento. Sono dovuti intervenire i carabinieri nella prima assolata domenica di giugno per convincere una famiglia a lasciare il posto che fino a ieri era a fruizione libera e da quest’anno rientra (legittimamente) invece in quello assegnato ad uno stabilimento tra Capoportiere e Foce Verde.

Succede a causa dell’erosione costiera che ha ristretto di molti metri la spiaggia, costringendo i titolari delle concessioni balneari a ritirarsi. Quegli stessi metri (calcolati in proporzione all’erosione subita) sono stati restituiti dal Comune agli imprenditori, autorizzando un ampliamento del fronte mare. Come dire spiagge meno profonde, ma più estese in lunghezza: tutto in regola. Anche perché, se così non fosse, i titolari si vedrebbero revocata, seduta stante, la concessione demaniale.

L’ostinazione della famiglia che da anni era abituata ad attraversare la strada per fare mare in spiaggia libera proprio in quel tratto, è quasi paradossale,  una inutile disputa tra gli imprenditori che muovono l’economia del Lido di Latina da una parte, e i bagnanti dall’altra. C’è posto per tutti: per il diritto di andare in spiaggia libera, e per le concessioni.

“Abbiamo ormai la netta sensazione che anche qui come nei luoghi storici di riviera, i bagnanti desiderino avere un servizio gestito – dicono gli operatori del lungomare – Le richieste sono tante e anche a Latina ormai si prenota l’ombrellone per l’intera stagione”. Questo significa che una nuova economia sta per decollare. Erosione permettendo.

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