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percorsi di vita

Un rap speciale per ragazzi speciali: inciso il brano “Noi della Diaphorà”

Ragazzi fuori dal coro diventano band affiatata grazie ad un percorso musicale su misura

“ …perché noi della Diaphorà condividiamo con amore e lealtà la vera felicità….” . Va dritto dritto al cuore il ritornello di un rap molto speciale cantato e suonato dai ragazzi della onlus guidata da Bruno Mucci, che hanno concluso da poco il primo laboratorio musicale partito a ottobre. La Diaphorà ha voluto aggiungere un’altra sfida ad un curriculum che racconta di progetti e opportunità di vita indipendente per i ragazzi disabili. Ne è nato un percorso studiato a misura di sette aspiranti musicisti: Sandro Sangiorgi, Daniela Buonpadre, Benedetto Sanfilippo, Francesco Mucci, Lorenzo Balasso ed Ettore Balduzzi. I maestri Matteo e Luca Zambruno, con Emanuele Salviati della Musical Box hanno scelto gli strumenti compatibili con le disabilità di ciascuno e hanno trasformato questo gruppo di  ragazzi “fuori dal coro”, in elementi di una band affiatata. Il risultato, per nulla scontato, è quello che vedete nel video.

“E’ stata un po’ una scommessa, visto che i ragazzi non avevano mai assaggiato la musica, benché ne fossero affascinati da tempo – dice il presidente di Diaphorà, Bruno Mucci – Tutto era nuovo, e tutto era da costruire. La sensibilità e la professionalità dei maestri, accompagnati e guidati dagli operatori di Diaphorà, hanno reso possibile la formazione di un gruppo sinergico, dando vita ad un percorso emozionante e formativo”.

Non solo il saggio finale tra gli applausi e le lacrime dei genitori come di solito accade, ma anche l’incisione di un brano inedito scritto e composto dai ragazzi, destinato a diventare la colonna sonora dell’associaizone.

“Le parole che identificano questo laboratorio sono proprio l’amore e la felicità – racconta Silvia Bussetti che in associazione sta svolgendo i servizio civile – Quando hanno iniziato questo cammino i ragazzi avevano l’entusiasmo e la curiosità che li spronava ad appassionarsi e a dedicarsi sempre di più alla musica e dopo alcuni mesi hanno scritto per la prima volta assoluta il loro brano. L’amore nel dedicare alla loro associazione il testo li ha resi un gruppo ancora più unito e leale. Ma la vera felicità è stata durante il loro concerto dove ogni ragazzo aveva negli occhi l’entusiasmo e la gioia di un vero artista durante la prima di una lunga carriera, e io con loro”.

Per la cronaca: spesso i giovani del servizio civile restano alla Diaphorà per lavorare stabilmente come volontari.

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