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sanità

Al Goretti in funzione il nuovo Centro Trasfusionale. Casati: “Passo verso il Dea di II livello”

Il dirigente della Uoc: "In grado di monitorare tutto in ogni momento, sangue sicuro"

LATINA – E’ in funzione a pieno regime il nuovo centro trasfusionale del Goretti di Latina, una struttura all’avanguardia per realizzare la quale sono stati impiegati molti anni, finanziamenti e rifinanziamenti, come avviene spesso nella sanità italiana. Oggi, superate anche le ultime due ispezioni da parte della Regione Lazio, la presentazione ufficiale della struttura al piano seminterrato lungo la rampa che porta al vecchio pronto soccorso. “E’ un giorno di festa, nonostante il tempo trascorso, vediamo il bicchiere mezzo pieno. Abbiamo aggiunto un importante tassello verso il Dea di II livello”, dice il direttore generale della Asl Giorgio Casati

Semaforo verde, e congratulazioni dei colleghi, dunque per il team affiatato che opera sotto il coordinamento di Francesco Equitani, arrivato con la manager Ilde Coiro che gli ha affidato una mission precisa: “Fare del centro trasfusionale del Goretti una struttura efficiente con un occhio rivolto al futuro”, spiega l’ematologo presentando l’organizzazione territoriale che sta alla base del funzionamento della struttura che garantisce la copertura integrale del territorio.

Ventimilattocento donazioni ogni anno (il 90% dall’Avis provinciale), oltre 2300 unità di plasma (la parte di sangue che permette di ottenere i farmaci), 15 mila i donatori su cui può contare la struttura per la “produzione” (+34% dal 2008).  Oltre 300 mila prestazioni laboratoristiche all’anno, semplici o complesse, di diagnostica immunoematologica e 50 trapianti, raccontano quantitativamente una struttura  tra le poche dell’Italia centrale ad avviarsi verso l’accreditamento internazionale con numeri non trascurabili.

E l’organizzazione è svizzera: “Tutto è tracciato, e anche se la trasfusione deve essere l’ultima possibilità i pazienti devono sapere che il sangue è sicuro –  aggiunge Equitani – Non ci sfugge più nulla della sicurezza trasfusionale, siamo in grado di monitorare anche il respiro degli autisti che trasportano le sacche di sangue dai centri di raccolta fino a noi”. Grazie ad un programma specifico dalla mattina è possibile verificare dove e a che ora si sta raccogliendo il sangue, chi è il medico che lo raccoglie, assegnare un codice alfanumerico mondiale unico, e seguirne il percorso anche monitorando la temperatura dalla partenza all’arrivo.

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