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Comincia il processo

Balbir schiavo a Latina ha denunciato il padrone: premiato con il permesso di soggiorno

Marco Omizzolo: "I carabinieri gli hanno letteralmente salvato la vita"

LATINA – Questa è la storia di Balbir, un bracciante agricolo indiano che ha vissuto per sei anni in condizioni di schiavitù in un’azienda agricola di Latina e che ha deciso di denunciare il suo padrone: così si faceva chiamare l’imprenditore quando usava il bastone e i calci. E questo è un giorno speciale per Marco Omizzolo, giornalista, esperto di agromafie e di sfruttamento del lavoro in agricoltura, più volte minacciato: stamattina si è alzato presto e ha raggiunto l’amico indiano in una località “che è bene resti segreta”, poi lo ha accompagnato in Tribunale a Latina per la prima udienza del processo contro lo sfruttatore.

Balbir oggi è un uomo libero e ha un regolare permesso di soggiorno che lo Stato italiano gli ha riconosciuto per motivi di giustizia, il primo caso tra i braccianti sfruttati. La sua storia è un esempio per gli altri, per trovare il coraggio di non sottostare a situazioni umanamente degradanti,  ma è anche la dimostrazione che la solidarietà e la giustizia in questo Paese, esistono.

“Il padrone italiano lo teneva segregato nel suo terreno, in una roulotte senza luce, acqua e gas. Spesso dormiva nella stalla e si lavava con l’acqua con la quale lavava le mucche. Mangiava gli avanzi buttati nel cassonetto dal padrone, il quale gli aveva sequestrato i documenti per non farlo andare via. Poi trova la forza di contattare la Comunità Indiana del Lazio raccontandogli la sua storia e, infine, il sottoscritto. Grazie al lavoro encomiabile del Comando Provinciale dei Carabinieri di Latina, Balbir viene salvato da una condizione di gravissima indigenza e sfruttamento e denuncia il suo aguzzino. E’ passato circa un anno da quel giorno e questo è il contributo fattivo che lui dà al nostro Paese per mandare in carcere criminali veri con la cittadinanza italiana”, racconta oggi Omizzolo all’uscita dal Tribunale.

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Il processo è stato rinviato al prossimo anno.

 

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