SEZZE – Spostava le salme mischiandole ai resti di altre per consentire la costruzione di nuove tombe in accordo con un funzionario del Comune. Prendeva ingenti somme di danaro dalle famiglie dei defunti per assicurare sepolture e riscuoteva tangenti dalle imprese interessate ad ottenere incarichi per lavori edilizi e di decorazione delle tombe che sarebbero spettati ad una società partecipata dal Comune. Rivendeva persino i fiori utilizzati per altre cerimonie funebri.
E’ finito in carcere oggi nell’operazione Omnia 2 l’ex custode del cimitero di Sezze, Fausto Castaldi accusato insieme con altre 10 persone a vario titolo di una sfilza di reati e di comportamenti raccapriccianti a cominciare appunto dalla distruzione, soppressione o sottrazione di cadavere, in concorso e continuata; di corruzione, di induzione indebita a dare o promettere utilità; peculato continuato; concussione in concorso; tentativo di minaccia o violenza in concorso per costringere a commettere un reato; e infine esecuzione di lavori in assenza del titolo abilitativo e in violazione del regolamento di polizia mortuaria.
In carcere è finito anche il dipendente comunale Maurizio Panfilio, mentre ai domiciliari si trovano il figlio di Castaldi, Antonio, titolare di un’impresa edile, i titolari di agenzie funebri Gianni e Giusino Cerilli, Alfredo De Angelis, Gianluca Ciarlo e Fausto Perciballe, i marmisti Antonio e Francesco Fanella, l’imprenditore Andrea Redi.
Altre 15 persone sono indagate nella stessa inchiesta e tra questi un ex maresciallo dei Carabinieri, un assessore, un ex consigliere comunale e un funzionario della polizia locale.