LATINA – Beni per otto milioni di euro sono stati sequestrati dalla Polizia di Stato alla Famiglia Ciarelli tra mobili e immobili riconducibili al noto clan stanziale a Latina, da sempre al centro delle cronache. Il clan era ormai da tempo sotto la lente degli investigatori. Ma è stato nel corso degli ultimi mesi, dopo i fatti di sangue che hanno visto fra l’altro il ferimento a colpi di pistola di Carmine Ciarelli, e l’arrivo a Latina degli Agenti del Servizio Centrale Operativo (S.C.O.) della Direzione Centrale Anticrimine, che gli investigatori della Questura di Latina hanno spinto sull’acceleratore. Una serie di indagini patrimoniali, con verifiche , accertamenti, sopralluoghi, hanno consentito di censire il patrimonio dei “Ciarelli” e di definire con rigore le attività criminali della famiglia. Sulla base delle acquisizioni Il Questore di Latina, Nicolò D’ANGELO ha poi formulato le proposte di applicazione delle misure di sorveglianza speciale di pubblica sicurezza con obbligo di soggiorno e la richiesta del sequestro preventivo di tutti i beni intestati al capostipite Antonio e ai figli Ferdinando, Carmine e Luigi o a loro congiunti, richiesta puntualmente accolta dal Collegio Penale del Tribunale di Latina. Sotto sequestro otto ville, cinque appartamenti sette auto, terreni e fabbricati. Nel corso delle perquisizioni svolte questa mattina sono stati anche trovati orologi e oggetti di valore, 13mila euro in contanti e 8 munizioni cal 22
CHI SONO ANTONIO & FIGLI – ANTONIO CIARELLI, 65 anni, capostipite del “clan”, nel corso degli anni, fin da quando era un ragazzo, ha collezionato varie condanne per: detenzione e porto abusivo di armi, minaccia, più volte condannato per furto in concorso, invasione di edifici,atti osceni in concorso, violazione delle prescrizioni dettate dalle misure di prevenzione , resistenza a Pubblico Ufficiale, rissa , sottrazione di cose sottoposte a pignoramento, tentata estorsione in concorso,violazione di domicilio,sequestro di persona in concorso detenzione illegale di armi e munizioni e porto illegale , ricettazione in concorso, contravventore al f.v.o. Nel 2005 è stato sottoposto alla SORVEGLIANZA SPECIALE PER 2 ANNI . Nello stesso anno ha subito l’applicazione della pena accessoria dell’ l’Interdizione dai Pubblici Uffici per anni cinque.
FERDINANDO, classe ’63 figlio di Antonio già sottoposto alla misura di prevenzione della sorveglianza speciale di p.s. di per anni tre, dal gennaio dello scorso anno. “Infatti è noto – dicono dalla Questura – a tutti che il Ciarelli, nonostante i rigori della legge continua a frequentare pregiudicati, ad aggredire qualsiasi persona, con cui viene in contatto, terrorizzando spesso le vittime, sovente,“convinti” ad “arrendersi” alla sua volontà ed ai suoi atteggiamenti estremamente prevaricatori, finalizzati sostanzialmente ai delitti contro la persona e contro il patrimonio quali l’estorsione e l’usura. Innumerevoli sono le denunce, gli arresti, i procedimenti penali e le condanne che inquadrano e descrivono l’indole violenta e spregiudicata di Ferdinando,si può dire che“l’arrogante spavalderia”notoria per dati di conoscenza rappresenti un dato costante nella vita del proposto, assolutamente riluttante al benché minimo richiamo di legalità da parte delle Istituzioni”.
CARMINE è stato nuovamente posto in valutazione della A. G di Latina, e anche per lui sono scattati i “provvedimenti preventivi”. Già sorvegliato speciale dal novembre 2008, Carmine, è stato vittima del recente agguato avvenuto al Pantanaccio, ritenuto dagli inquirenti sintomo dell’attuale inserimento del sorvegliato in un contesto criminale ed in un territorio fortemente condizionato dall’intimidazione. Carmine è stato considerato dai vari giudici che hanno vagliato i fatti a lui attribuibili “soggetto dedito abitualmente ad azioni criminose tali da mettere in pericolo la sicurezza pubblica e valido per giustificare una particolare attenzione da parte degli organi competenti”.
LUIGI, con un curriculum giudiziario di tutto rispetto che và dalla rapina, ricettazione, lesioni personali, minacce, detenzione illegale di armi fino ad arrivare al sequestro di persona in concorso, violazione della normativa sulle armi e materiali esplodenti, condannato per violazioni delle prescrizioni imposte dall’autorità giudiziaria, già sottoposto in passato alla sorveglianza di pubblica sicurezza., nel 2008 tratto in arresto su ordine di custodia cautelare per estorsione e usura. Luigi è attualmente detenuto in regime degli arresti domiciliari.
Il Collegio Penale che ha ordinato il sequestro ha fissato per la fine di giugno la discussione finale in contraddittorio per la definitiva applicazione della misura di prevenzione della sorveglianza speciale di P.S per tutti e quattro.