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Dal Pdl chiedono a Fazzone di espellere dal partito i firmatari della sfiducia a Zaccheo

 

 

Pdl

 

ROMA –  Alcuni esponenti del Pdl di Roma e Lazio hanno chiesto oggi a Fazzone, nel corso di un incontro che si è svolto a Roma, di espellere dal partito i 13 firmatari della sfiducia a Zaccheo e di porre un veto su una loro prossima candidatura alle prossime elezioni. Nel corso della conferenza gli esponenti hanno lanciato un «allarme» ai dirigenti nazionali del partito ad «intervenire nella situazione regionale». Si sono definiti «non allineati», hanno contestato duramente i dirigenti locali del partito definendoli «inadeguati» e la composizione della giunta Polverini che avrebbe «tradito le indicazioni di Berlusconi». «Nel Lazio – ha spiegato il senatore Stefano De Lillo – sono stati nominati assessori tradendo le indicazioni date da Berlusconi. Qualcuno ci spieghi i criteri che sono stati utilizzati». «Nessuno mette in discussione l’amministrazione di Alemanno e Polverini che continueremo a sostenere – ha aggiunto il consigliere regionale uscente Donato Robilotta – ma io vedo un gruppo dirigente del Pdl inadeguato a Roma e nel Lazio. Chiediamo un coordinamento regionale in cui ci vengano spiegati i criteri con cui è stata formata la giunta e che i vertici nazionali del partito si occupino di questa situazione che può diventare una valanga». Dello stesso parere un altro consigliere regionale uscente, Nicola Palombi: «Nonostante Berlusconi avesse dato chiari principi (i consiglieri uscenti dovevano avere la precedenza) la giunta regionale è stata gestita in maniera diversa. Ci sono persone che hanno curato interessi personalistici». «A Roma c’è il problema delle famiglie politiche – gli ha fatto eco Fabio Desideri -. Se questo è il Pdl non ci piace». Il consigliere comunale Pierluigi Fioretti ha parlato di «fibrillazione anche in Comune. In questo partito oggi si fa famiglia, noi vogliamo fare politica».

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