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Omicidi a Latina, un dossier e riscontri utili per i casi Moro e Buonamano

Il questore di Latina Nicolò D'Angelo

LATINA – Gli investigatori della Questura di Latina pensano di essere vicini ad una svolta sul caso dell’omicidio di Massimiliano Moro, il 44enne ucciso nell’ appartamento in cui viveva in Largo Cesti a Latina, la sera del 25 gennaio. Le indagini che sono condotte dal dirigente della Squadra Mobile Cristiano Tatarelli, sotto il coordinamento della Procura di Latina, avrebbero imboccato la pista giusta delineando una ricostruzione dei fatti che potrebbe portare presto ad una svolta. Sul fronte dell’omicidio di Fabio Buonamano, invece, novità determinanti potrebbero emergere con la relazione definitiva attesa dalla Polizia Scientifica di Roma che ha eseguito gli accertamenti irripetibili sul cappellino trovato sulla scena del delitto, in Via Montelupone, la sera del 26 gennaio, ventiquattr’ore dopo la morte di Moro, e sulle auto sequestrate a Costantino e Romolo Di Silvio. Il primo, rinchiuso nel carcere di Latina, ha confessato l’omicidio fornendo una versione che gli investigatori ritengono poco credibile.

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