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“Il Pdl provinciale non esiste più” secondo il coordinatore Matteo Rossi

Pdl

LATINA – Il PDL, in provincia di Latina, non esiste perché un partito per essere tale deve essere strutturato, deve rispettare delle regole alle quali tutti a cominciare dai massimi dirigenti devono attenersi, ma soprattutto deve vivere di confronti continui attraverso incontri, dibattiti, idee e progetti così come si faceva all’interno dell’ex partito di AN. Qui ci troviamo di fronte ad un PDL che è sprovvisto perfino di una sede provinciale dove lavorare tutti i giorni, dove potere comunicare con il territorio, ascoltare le esigenze dei cittadini, indire manifestazioni, convegni, giornate di studio, insomma vorremmo un partito come quello che già esisteva e si chiamava Alleanza Nazionale. Specie in un momento di grave crisi economica la politica deve essere presente più che mai e al servizio della comunità comunale o provinciale. Nel coordinamento del PDL pontino tutto questo non esiste né tanto meno, passati ormai due anni dalla fusione, esiste un progetto politico per il nostro territorio. Mi spiace ammettere che ci troviamo davanti ad una sconfitta politica rispetto al progetto voluto da Fini e Berlusconi. In provincia di Latina non si rispettano le regole, ognuno viaggia per conto proprio (seguito da pochi intimi) per puro vantaggio personale tutto questo, evidentemente, scaturisce dalla scarsa capacità dirigenziale del coordinatore e del vice coordinatore provinciale. Mi riferisco a Claudio Fazzone e al suo vice Fabio Bianchi che, in tutto questo tempo invece di trovare la sintesi tra FI ed AN, invece di essere punto di riferimento per tutti i quadri e gli amministratori della provincia di Latina ha lavorato male ed esclusivamente per se stesso creando fazioni, gruppi e piccole correnti personali. Apprendo dai giornali che Fabio e Vincenzo Bianchi organizzano incontri tra pochi, ma a quale titolo? Molte cose hanno in comune i Bianchi, ma una su tutte prevale: lo scarso consenso da parte della gente.

Ci troviamo, dunque, di fronte ad una palese incapacità del presidente e del vicepresidente del coordinamento provinciale del PDL che non lascia spazio ad altre soluzioni se non al commissariamento del partito e quindi alla sostituzione di vertici provinciali. L’aspetto gravissimo di questa gestione è stato l’avere sfiduciato un sindaco dopo averne condiviso un programma lasciando la città senza un governo in un momento di grave crisi sociale ed economica. Tutto questo è inaccetabile alla luce anche del fatto che il sindaco di Latina, Vincenzo Zaccheo, aveva lavorato bene, mettendo in campo una serie di progetti e riuscendo a fare pervenire fondi messi a disposizione dal Governo e dalla Comunità Europea come non era mai avvenuto nella nostra città nel corso delle precedenti Amministrazioni. Non solo, ma in questi ultimi due anni della giunta Zaccheo il sindaco avrebbe completato numerose opere progettate come la metro, la ex ICOS, il porto, la cittadella giudiziaria e la riqualificazione della ex SVAR. La sfiducia al sindaco Vincenzo Zaccheo, inoltre, ideata per motivi unicamente personali, è arrivata in un momento in cui, dopo tanti anni di malgoverno delle Giunta Marrazzo alla Regione Lazio, con la vittoria del centro destra e di Renata Polverini, saremmo giunti finalmente alla filiera politica con Comune, Provincia e Regione in mano al centro destra che avrebbe consentito un ulteriore sviluppo del nostro territorio ed una migliore qualità della vita.

E allora, dopo il danno, che resta da fare? Sono fermamente convinto che, per potere giungere ad una ricomposizione politica che al momento è totalmente fuori controllo occorre assolutamente ed immediatamente commissariare il coordinamento provinciale ed azzerare le cariche.

Una necessità che non si può più rimandare e di cui mi farò, personalmente, portavoce all’interno del coordinamento regionale del PDL di cui sono membro.

Riceviamo e pubblichiamo

dal componente del Coordinamento Regionale del PDL

Matteo Rossi

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