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Giovani, poliglotta e convinti: ecco l’identikit dell’immigrato in provincia di Latina

LATINA – Si chiama progetto S.T.I.M.A. “Dimensioni e caratteristiche del fenomeno occupazionale della popolazione immigrata in Provincia di Latina” ed è una fotografia fedele degli immigrati “regolari” che hanno scelto di vivere sul nostro territorio. La sintesi del rapporto (che qui riportiamo) è stata redatta dal sociologo Carlo Caldarini. La presentazione si terrà giovedì 17 giugno nell’Auditorium della Scuola Media Alessandro Volta di Latina

Entrambi hanno meno di 35 anni, e da più di 5 vivono in Italia. Hanno un lavoro salariato, anzi più di uno. Hanno famiglia in Italia, vogliono restare qui e intanto sognano di comprare una casa nel loro paese. Lui lavora nell’agricoltura e nell’edilizia, oppure nel commercio. Lei fa l’assistente familiare o la collaboratrice domestica. Sono istruiti, lei più di lui. Usano internet, Skype, la posta elettronica, la webcam. Lei parla tre lingue, lui quattro. Eppure sono entrambi occupati nelle mansioni più basse e poco qualificate del difficile mercato del lavoro locale.

Stiamo parlando dei lavoratori stranieri che vivono nella provincia di Latina. Donne e uomini, con un regolare permesso. Sono circa 26.000. Dopo Roma, Latina è la seconda provincia del Lazio per presenza di cittadini stranieri, ed è la provincia italiana dove la presenza straniera registra i maggiori aumenti: + 229% tra il 2001 e il 2009, + 30,2% tra il 2008 e il 2009 (dati al 1  gennaio). Molto importante, in questo contesto, è la presenza di lavoratori e lavoratrici. Circa l’83% degli stranieri presenti sul territorio della provincia di Latina sono occupati. A livello nazionale questa percentuale è del 77% e nella provincia di Roma del 63%.

Sono principalmente rumeni (47,3%), oppure polacchi (4,5%), in entrambi i casi cittadini comunitari. Cittadini come noi, con diritti civili e sociali pari a quelli degli italiani, come sanciscono le regole europee sulla libera circolazione. Molti altri vengono dall’Albania, dall’India, dall’Ucraina o dal Maghreb. In tutto fanno 113 nazionalità diverse, 114 se contiamo anche quella italiana. Lavorano dalle dieci alle dodici ore al giorno. Guadagnano tra i 500 e i 900 euro al mese: un po’ di soldi li mettono da parte, un po’ li mandano nel loro Paese, il resto lo usano per se stessi.

Amano il proprio lavoro, ma desiderano cambiare e progettano di aprire un’attività tutta loro e mettersi in proprio. Alcuni ci sono già riusciti. Sono indiani, rumeni, ucraini, maghrebini, cinesi. Sono in Italia da pochi anni, si spostano da una città all’altra, e la loro posizione nel mercato del lavoro cambia più velocemente di quella della maggior parte degli italiani. Lavorano, fanno figli. Hanno imparato in fretta la nostra lingua, il nostro alfabeto. Hanno un progetto di vita. Con loro portano usanze, lingue, culture, religioni.

Il progetto S.T.I.M.A. è promosso da un partenariato rappresentativo sia dal punto di vista territoriale, che delle competenze e dei diversi ambiti di intervento che l’avviso indica come prioritari. Scuola Media Statale “Alessandro Volta”, 32° CTP Educazione degli adulti di Latina; partner componenti dell’Associazione Temporanea di Scopo sono: Albafor SPA “Istituto Superiore di Formazione ed Orientamento”; l’ANSI (Associazione Nazionale Scuola Italiana) di Fondi; l’EPOCHE’ Società Cooperativa Sociale di Fondi; la MEDICOOPSY Cooperativa sociale di Latina.

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