
Il presidente della "Casa dell'Architettura" Pietro Cefaly
LATINA – Una sede per la “Casa dell’Architettura Onlus”, che sia istituzionalmente riconosciuta e aperta alla comunità. A chiederla a gran voce è il presidente dell’istituto di cultura urbana del capoluogo Pietro Cefaly, da anni in prima linea in quella che è diventata una vera e propria battaglia combattuta per ottenere locali adeguati da destinare alla conservazione e consultazione degli studi cui la Onlus si dedica. Un apparato documentario vasto è quello raccolto da associati e cultori della materia, fatto di materiali storici e d’archivio, ma soprattutto di progetti, plastici, ricerche, ipotesi di sviluppo e di intervento: un corpus disciplinare sulla città e di cui la città potrebbe e dovrebbe fruire liberamente se l’istituto fosse messo in condizione di assolvere alla funzione di servizio di pubblica utilità che da Onlus quale è riveste.
«La mancanza di locali consoni dove svolgere la quotidiana attività di ricerca cui l’associazione si dedica – ha spiegato il direttore dell’associazione Cefaly – si risolve in un danno per la comunità in quanto impedisce l’accesso pubblico ad un patrimonio documentario ingente, raccolto in anni di lavoro e studi. Senza una sede appropriata inoltre svaniscono opportunità formative e di sostegno economico per i giovani: la mancanza di spazi idonei ha causato un procedimento di revoca del servizio civile, un servizio attraverso il quale sei ragazzi della provincia potrebbero formarsi e acquisire competenze spendibili nel mondo del lavoro».
«Tutto questo per incapacità, incuria, indolenza – non ha mancato di aggiungere Cefaly – e nonostante una delibera dell’agosto 2009 che assegnava all’istituto i locali dell’immobile di proprietà comunale, in via A. Rattazzi. Una delibera cui non si è mai data esecuzione».
ASCOLTA L’APPELLO E LA DENUNCIA DEL PRESIDENTE DELLA “CASA DELL’ARCHITETTURA” PIETRO CEFALY:
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