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GAETA – “La recinzione realizzata dal Comune di Gaeta per ingabbiare un bel tratto della splendida spiaggia dell’Arenauta – che comprende quello frequentato prevalentemente da naturisti – sta comportando seri danni al paesaggio, al turismo e all’immagine stessa della città. E il problema è approdato anche nelle aule del Consiglio regionale del Lazio dove sarà data risposta alle interrogazioni presentate sull’ingabbiamento della spiaggia che evidenziano un certo intento «discriminatorio» dell’Amministrazione comunale”. Lo scrive in una nota Cristian Leccese, Coordinatore Pdl Gaeta.
“Che il sindaco debba assumere provvedimenti e misure dirette a garantire la sicurezza dei luoghi e l’incolumità delle persone è un fatto acclarato – scrive Leccese — Quindi, davanti ad un probabile pericolo, era ovvio che dovesse recintare l’area «pericolosa». Ma ciò che non riusciamo a comprendere è perché il primo cittadino abbia voluto estendere la recinzione anche a zone di arenile dove non esistono costoni rocciosi o falesie che potessero costituire eventuale pericolo. Noi contestiamo lo zelo eccessivo del sindaco, zelo che sta compromettendo l’attività di quegli operatori che nulla hanno a che fare con il tratto di arenile dove potrebbe sussistere pericolo di crollo”.
Per domani sulla spiaggia, radicali, naturisti e associazioni hanno promosso una nuova manifestazione di protesta a partire dalle 10 anche per spiegare quello che definiscono un provvedimento inutile e incomprensibile.
