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Operazione “Lince”, gli indagati davanti al gip: “Non conosciamo le vittime”

La casa circondariale di Latina

LATINA – Hanno respinto le accuse sottolineando di non conoscere le due vittime dell’estorsione. Così ieri pomeriggio in carcere, davanti al gip Matilde Campoli, si sono difesi i cinque arrestati dalla Squadra Mobile di Latina nell’ambito dell’operazione “Lince” contro il clan Di Silvio-Ciarelli, le due storiche famiglie rom di Latina ormai alleate. Ferdinando Ciarelli, Carmine e Pasqualino Di Silvio, Fabio Di Stefano e Vincenzo Falzarano erano accusati di estorsione, sequestro di persona e lesioni nei confronti di due ragazzi. L’unico che si è avvalso della facoltà di non rispondere è stato Vincenzo Falzarano il più giovane del gruppo. Le indagini erano nate dalla denuncia delle vittime, ormai terrorizzate e che, in pochi giorni, avevano dovuto versare una somma di circa 10mila euro.

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