LATINA – Il commissario prefettizio Guido Nardone incontrerà oggi i rappresentanti della società MetroLatina che deve realizzare l’infrastruttura nel capoluogo per avviare la revisione di alcune clausole contrattuali, quelle che sin d’ora appaiono più “inique”.
“Gravi perplessità – ha detto – ho avuto sempre sui termini del contratto. Il vincolo contrattuale è squilibrato e indeterminati gli obblighi del concedente (il Comune ndr)”.
Dopo aver bollato come eccessivamente oneroso e a tutto vantaggio del concessionario il contratto stipulato dall’amministrazione Zaccheo, Nardone ha annunciato che nei limiti del possibile tenterà di migliorare la posizione del Comune.
Per avviare il lavoro ieri in Comune si è tenuta una riunione con i tecnici e gli esperti: si comincia dal capitolo espropri. Nel contratto è Metro Latina a doversene accollare i costi, ma, incredibilmente, è stato previsto un tetto massimo di spesa quantificato in un milione di euro: “Una cifra – ha detto Nardone -certamente non sufficiente a portare a termine le procedure”. Il Comune non ha nemmeno quantificato i costi dei cosidetti “punti critici”, ovvero tutte le opere che dovranno precedere la realizzazione della linea vera e propria e che dovranno mettere in grado MetroLatina di “posare” i bvagoni della metro sul tracciato che porta a Latina Scalo.
“La città di Latina avrà la sua metro, ma io avendo analizzato con cura tutte le clausole del contratto conservo forti perplessità”, ha sottolineato il Commissario prefettizio. Poi la metafora: “Latina ha fatto il passo più lungo della gamba e quando uno fa il passo troppo lungo si cade e cadendo ci si fa male. Spero di poter fare qualcosa perché cadendo non si faccia troppo male”.
Il riferimento è ai costi che graveranno sull’amministrazione del capoluogo: “Il concessionario Metro Latina – ha sottolineato il commissario – si è tutelato in ogni modo mentre il Comune è completamente scoperto sia sotto il profilo dei costi di realizzazione dell’opera si sotto quelli di gestione”.
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Mauro Visari
VISARI – Immediato il commento del cosigliere Visari: “Ho appreso poco fa delle pesanti dichiarazioni del commissario Nardone riguardanti il provvedimento di costruzione della metro a Latina. Non ho esitazione a dire che la soddisfazione per aver avuto ragione a sollevare dubbi sull’opera proposta dal centrodestra è durata solo pochi secondi, poiché a questa magra consolazione è subentrato un sentimento di angoscia e preoccupazione per il futuro finanziario dell’ente. In sostanza, Nardone da ragione al Pd e ai cittadini impegnati nel comitato contro la metro, di tutte le perplessità avanzate negli ultimi due anni. Il contratto risulta completamente squilibrato a favore del privato, e capestro per il comune, per il quale è impossibile perfino quantificare precisamente le spese. Ciò che sconcerta delle parole di Nardone è che secondo gli esperti non sarebbe conveniente la rescissione del contratto. Insomma, il Comune si trova davanti due possibilità, rescindere il contratto e pagare una penale record di 15-20 mln, oppure dare seguito al contratto e finire nel pozzo senza fondo di spese.
In ciascuno dei due casi il futuro per Latina è quello di essere travolto dalla metro!!!
Quale laboratorio della destra, in questi anni siamo stati governati da pazzi irresponsabili. Hanno svenduto il Comune di Latina e lo hanno fatto tutti insieme nessuno escluso. Sono proprio curioso di sentire qualche esponente di forza Italia prendere le distanze da Zaccheo. Ricordo perfettamente il consiglio in cui noi votammo contro la delibera di istituzione della metro. Si alzarono uno per uno quelli di centrodestra a spiegare che eravamo fuori dalla storia, che la storia di latina si scriveva quel giorno e noi eravamo contro. Costoro dovranno spiegare per qualche generazione perché hanno affondato Latina sotto il peso di inutili debiti. Sono consapevole, tuttavia, che il danno ormai sia fatto, quindi si dovrà studiare una strategia di uscita da questa che sarà ricordata come la più grave crisi mai vissuta dal Comune di Latina. Cifre come quelle paventate possono ingessare il bilancio del comune anche per più di un decennio. Il pd istituirà al più presto un gruppo di studio composto da esperti al fine di elaborare una proposta di superamento della questione.
Sogno il giorno in cui questa città si libererà di tanta dolosa incapacità, e lavoro affinchè questo avvenga presto. Il Commissario spiega di aver scritto alla polverini per chiedere con precisione l’ammontare del contributo regionale per la metro e di non aver avuto ancora risposta. Senza speculazioni voglio dire di comprendere l’imbarazzo della presidente, tuttavia, penso che dalla Pisana e anche dagli enti locali (Provincia in testa), debba arrivare la solidarietà e lo sforzo al fine di trovare una soluzione.
- Fabrizio Cirilli
CIRILLI – In seguito alla conferenza stampa in cui oggi il Commissario Nardone ha dichiarato che il contratto sottoscritto dal Comune di Latina con la ditta privata che dovrebbe realizzare l’opera della metro non prevede nessun paracadute per l’ente pubblico e che questo, così come è stato sottoscritto, avrà delle conseguenze pesantissime sulle finanze comunali, Fabrizio Cirilli, leader del movimento l’Altra Faccia della Politica esprime le sue considerazioni nel merito della vicenda. “Ancora una volta quanto avevamo denunciato sta trovando fondamento. Il “bollettino da guerra” diramato oggi da Nardone sul contratto della metro non è altro che la fotocopia in carta carbone di quanto da noi denunciato in tutte le sedi. Come gruppo l’Altra Faccia della Politica, attraverso una campagna di sensibilizzazione alla cittadinanza, ma soprattutto nelle le sedi istituzionali competenti e nello specifico: con il gruppo consiliare Progetto per Latina nella sede istituzionale della Commissione Trasparenza, dove in qualità di presidente, di concerto con i consiglieri del gruppo Progetto per Latina, denunciammo, punto su punto tutte le incongruenze del progetto quando la convenzione non era stata ancora approvata e si poteva ancora impedire che fosse compiuta questa scelta scellerata, ma dal segretario generale e dal dirigente ricevemmo solo riscontri parziali. Come consigliere regionale poi, con istanze circostanziate all’allora assessore regionale competente Francesco Dalia, chiesi riscontro sui fondi che avrebbe dovuto impegnare la Regione Lazio come contributo chilometrico, sempre sulla base di quel piano economico. Tuttavia, il dott. Dalia non si è mai degnato di fornire una risposta a tali atti ufficiali, ne tanto meno i suoi riferimenti di partito sul territorio hanno preteso quella risposta. Tutte queste cose avrebbero messo una pietra tombale su questa faccenda, oggi invece ci ritroviamo sull’orlo del dissesto del nostro Comune.
UDC – Se l’amministrazione comunale di Latina ci avesse ascoltato tempo fa, non solo avrebbe evitato di fare il passo più lungo della gamba, ma anche solo di incerottarsi”. Lo dichiara Giancarlo Palombo, coordinatore Udc della città di Latina. “Le motivazioni che il commissario Nardone cerca di far proprie, l’Udc e in particolare l’assessore Aldo Forte le avevano esposte in tempi non sospetti. Il primo documento ufficiale che evidenzia le criticità del progetto della metro a Latina è dell’Udc e risale al 18 aprile 2007. In più, nell’ottobre del 2008, organizzammo un convegno dal titolo significativo ‘Metro-Rebus’. In quei casi e in molte altre occasioni l’Udc ha sempre espresso con chiarezza la sua posizione: non eravamo tanto contrari al progetto della metro in sé, bensì abbiamo sempre sottolineato le nostre perplessità sulla copertura finanziaria del progetto. Insomma quello che Nardone afferma oggi, a distanza di più di tre anni, con il risultato che la metro è ancora una chimera. La nostra posizione – aggiunge Palombo – per noi ha avuto un costo politico, con la perdita di alcuni consiglieri che hanno preferito fare gli interessi del sindaco e dell’amministrazione piuttosto che dei cittadini. Un prezzo che però abbiamo pagato convinti, allora come ora, delle nostre idee. Speriamo che Latina, a differenza della Metro, riparta anche da questa nuova consapevolezza”.

Claudio Moscardelli
MOSCARDELLI – «Le affermazioni del commissario Nardone per un verso confermano tutto quanto avevamo già ampiamente illustrato e motivato sia in consiglio comunale che sugli organi di stampa e nella città e dall’altro pongono seriamente una domanda sul da farsi, in quanto la scelta di andare avanti comunque è inaccettabile. Ricordiamo che questa opera, che è una tramvia su gomma spacciata per metro di superficie, è inefficace per quanto riguarda l’obiettivo di un collegamento veloce con la stazione ferroviaria in quanto ha tempi di percorrenza lunghi e passando attraverso la città creerà solamente problemi e disagi che aumenteranno le difficoltà di mobilità nel contesto urbano. Dal punto di vista della convenzione economica occorre tenere presente che non solo c’è uno squilibrio sugli oneri contrattuali del Comune rispetto al privato e che oggi il rischio di impresa è scaricato sull&rsq uo;Ente comunale in caso di perdita, molto probabile per la lentezza del mezzo, nel corso dell’esercizio annuale. Ma ciò che è più disastroso è l’aver previsto l’intervento finanziario della Regione senza nessun accordo preventivo e quindi senza nessun obbligo né copertura. Questo intervento ammonta a circa 8 milioni di euro l’anno che la Regione non è in grado di versare al Comune di Latina neppure se lo volesse ed inoltre la manovra finanziaria nazionale ha tagliato miliardi di euro alle Regioni mettendo la Regione Lazio nelle condizioni di non poter più assicurare dal 2011 il trasporto pubblico locale a Roma e nel Lazio. Siamo di fronte ad un disastro economico e finanziario per il comune di Latina di proporzioni gigantesche da qui ai prossimi trenta anni. Il bilancio sarà totalmente vincolato agli esborsi per il finanziamento e il sostentamento di quest’opera e l’unico soggetto ad avvantaggiarsene sarà, almeno ufficialmente, la società concessionaria. L’ipotesi di una penale di venti milioni di euro appare persino poca cosa rispetto all’esborso a cui sarà vincolato il Comune per trenta anni. Questa vicenda avrà naturalmente risvolti anche in altre sedi ma oggi quello che più interessa è questo punto che il Comune adotti una linea diversa cioè quella del contenzioso con la società ai fini della risoluzione di un contratto il cui squilibrio in danno del Comune ha violato tutti i principi del nostro ordinamento giuridico in materia contrattuale».
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Mansutti, De Marchis, Mattioli, Cozzolino, Visari, Campagna – Quali Consiglieri Comunali già appartenenti al gruppo consiliare del PD desideriamo, con questa nota, innanzitutto ringraziarLa: la Sua coraggiosa conferenza stampa, con quanto da Lei riferito e gli approfondimenti effettuati grazie all’esame obiettivo e distaccato del Prof. Cardi sulla questione della metro, ha confermato quello che i consiglieri dell’opposizione democratica hanno sempre sostenuto, che l’opera costituisce un indubbio vantaggio per chi la realizza e gestisce mentre alla collettività e al Comune restano solo i debiti che dovremo fare: grazie per avercelo confermato. E’ incredibile come un governo cittadino, che dovrebbe essere prudente, misurato, attento nell’evitare impegni finanziari dall’incerta quantificazione, che per legge dovrebbe assumere solo impegni chiari e certi abbia potuto sottoscrivere quella convenzione così scellerata, come dice oggi Cardi “squilibrata” a favore solo del concessionario, mentre restano a carico del Comune e dei cittadini tutti i costi! Questa non è buona amministrazione, è disinvolta, malaccorta, superficiale gestione della cosa pubblica: ci ripensi, Commissario, se non è materia da Procura – le indagini non ci competono – lo è certamente da Corte dei Conti. Sottoscrivere un atto dall’incerta ed improbabile auto-copertura è atto che certamente merita un approfondimento dei Magistrati Contabili. Noi potevamo solo batterci duramente, come abbiamo fatto, per opporci a questa chimera inutile e fonte di possibile danno erariale, ma ormai era tutto concluso, la gran parte nella scorsa consiliatura profittando di amichevole composizione del Consiglio; abbiamo presentato una serie di osservazioni alla variante urbanistica, ovviamente respinte, abbiamo votato contro in ogni occasione in cui l’argomento è tornato in Consiglio .….ma evidentemente gli interessi in gioco di molti, come dimostrano le maggioranze bulgare ottenute, erano troppi! Si impone ora una riflessione: Lei afferma che la rescissione del contratto potrebbe sollevare un contenzioso verso l’Ente di circa 20 milioni di euro, cifra rilevantissima per un Comune come il nostro che boccheggia. Ma quanto ci verrà a costare come cittadini, tutti gli anni a venire, lo squilibrio gestionale annuale che da qui a 3 o 4 anni si verrà a determinare? Voci che restano anonime parlano di cifre che vanno dal milione e mezzo ai due milioni annui! Vede bene quindi che per non rischiare oggi un contenzioso – al Comune abbiamo ottimi avvocati – certamente ci esponiamo a pagare negli anni almeno 20/30 milioni: francamente, sarebbe preferibile rischiare il contenzioso. E da subito vogliamo essere chiari e decisi sull’argomento, poiché abbiamo a cuore la corretta gestione della cosa pubblica e ci candidiamo a guidare un Comune in maniera attenta, riflessiva, concreta: i consiglieri comunali del PD, oggi semplici cittadini, con la coscienza a posto per aver sempre avversato nel voto i provvedimenti in materia di Metro, insieme ai cittadini interessati ai provvedimenti espropriativi, impugneranno nelle sedi opportune ogni atto che Lei farà o sarà tenuto a fare in ragione del Suo Ufficio e in adempimento dello scellerato contratto in questa materia, dal TAR allo stesso Tribunale Ordinario e quant’altro: non è sufficiente imporre un riequilibrio al contratto, questo va intanto risolto. A costo di mobilitarci nelle piazze, dobbiamo convincere i cittadini che quest’opera “non s’ha da fare”perché superflua, costosa, gravida di conseguenze non solo sulle casse del Comune ma soprattutto ed in definitiva, sulle tasche dei cittadini: e siamo certi che Lei a questo mostra grande attenzione. Ne eravamo già certi, ma grazie ancora per averci confermato che questa passata Amministrazione merita di essere archiviata come una delle peggiori che mai Latina abbia avuto, e buon lavoro.
