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Sciscione furioso: “Il Tar si sostituisce al Parlamento”. Ora il ricorso

 ROMA – Il consigliere regionale pontino Gianfranco Sciscione è fuori dal Consiglio Regionale del Lazio. La tegola arriva dopo la pronuncia del Tar che ha stabilito che devono essere 70 e non 73 i seggi del Pdl alla Pisana. Il Tribunale Amministrativo del Lazio ha accolto i ricorsi del Movimento Difesa del Cittadino e del capogruppo Pd Esterino Montino, presentati nel mese di marzo, con i quali si chiedeva ai giudici di annullare i verbali con i quali sono stati attribuiti ulteriori seggi nelle circoscrizioni di Latina, Frosinone e Viterbo. La pronuncia è della II Sezione bis, presieduta da Eduardo Pugliese.

L'Aula della Pisana

Nel dispositivo della sentenza, che sarà pubblicato oggi, è stabilito che a dover abbandonare la Pisana sono tre esponenti del centrodestra: il capogruppo e il componente della Lista Polverini Enzo Di Stefano e Gianfranco Sciscione e il Pdl Giancarlo Gabbianelli.

SUBITO IL RICORSO  – I legali degli esclusi hanno subito annunciato che presenteranno appello al Consiglio di Stato, chiedendo la sospensione immediata del dispositivo delle sentenze emesse ieri.

LE REAZIONI – Furioso Sciscione: “La legge non è stata rispettata – commenta – perchè il criterio del rapporto 60%-40% tra maggioranza e opposizione non è stato considerato affatto. Se i consiglieri devono essere 70, allora dovevano saltarne due del centrosinistra e uno del centrodestra. I giudici hanno legiferato e si sono sostituiti al Parlamento”.

“Giustizia è fatta – ha commentato invece Montino – La decisione – afferma lo stesso capogruppo Pd – riporta la legalità in Consiglio”.

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