Minacce al Questore: “Andiamo avanti, è il nostro lavoro”

Iil Questore D'angelo

LATINA – Poche parole per confermare, ma nessuno commento dopo le gravi minacce subite. Il Questore di Latina Nicolò D’Angelo, preferisce affermare brevemente: “Non ci lasceremo intimidire il nostro lavoro continua”.
I proiettili arrivati in un plico postale sulla sua scrivania,  su quella del capo della Squadra Mobile Cristiano Tatarelli, e di due ispettori di polizia in servizio presso il commmissariato di Formia, non hanno creato scompiglio in Questura: “Sono anni che lavoriamo senza sosta, abbiamo messo in seria difficoltà la criminalità anche con il sequestro di ingenti patrimoni, non c’è altro da dire”, commenta il capo dell’ufficio di Gabinetto, Viola. Anche le minacce sono nel conto. Immediate sono scattate le indagini e al momento non si esclude nessuna ipotesi.
E intanto solidarietà arriva da una parte del mondo politico:
FORTE – Per l’assessore regionale Aldo Forte. «La minaccia dalla quale sono stati raggiunti è un chiaro segnale che la criminalità organizzata inizia a sentirsi alle corde nell’area pontina. D’altronde il record di beni confiscati alle mafie dagli organi ispettivi di Latina negli ultimi due anni, che ha superato ormai i 120 milioni di euro, così come l’altissimo numero di denunce e di arresti, ne è la prova». «L’arrivo del commissario D’Angelo – continua l’assessore Forte – ha rappresentato una svolta nella lotta alla criminalità nella nostra provincia.
CIRILLI – Immediato anche il commento di Fabrizio Cirilli, leader del movimento “l’altra faccia della politica”. Già nel 2003 – scrive nella lunga nota – denunciai che si stava sottovalutando la gravità della situazione. Ora, con la stessa forza, voglio tornare a lanciare un nuovo appello, affinché si faccia tutto il possibile per non far sentire soli coloro che operano in prima linea per combattere la criminalità organizzata. Voglio lanciare un appello – conclude Cirilli – affinché qualcuno richieda la convocazione della Conferenza delle Istituzioni”.
PEDUZZI E NOBILE – « piena solidarietà  espirimo Ivano Peduzzi e Fabio Nobile, rispettivamente capogruppo e consigliere della Federazione della Sinistra alla Regione Lazio, «È evidente che – aggiungono – non possono più bastare le prese di posizione e le condanne verbali. Le istituzioni, quella regionale in primis, devono intervenire in maniera decisa per contrastare il dilagare delle attività criminali nella provincia latinense ed in tutto il laziale. Finora la maggioranza regionale ha sepolto nel silenzio tutte le richieste volte a combattere il fenomeno della criminalità organizzata nel nostro territorio.
IL SAP – Polemico il Sap, il sindacato autonomo di polizia che solidarizzando con i colleghi, sottolinea che “la città e provincia di Latina avrebbero dovuto essere al centro dell’attenzione del Ministro dell’Interno, ma si sono viste solo passerelle e tante chiacchiere”.

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