
L'ingresso dell'Università di Latina in Viale XVIII Dicembre
LATINA – “Dal Comune servono 200 mila Euro veri per la Facoltà di igneneria, dopo le bugie della vecchia amministrazione – scrive Giorgio De Marchis del Pd – Dall’ennesima crisi bisgona uscire con la costruzione di una rete locale per il sostegno della facoltà di Ingegneria. Le assicurazioni del Rettore Frati sono servite a poco. Pur avendo scongiurato la chiusura immediata, un fatto sicuramente importante, i problemi legati all’inizio delle attività didattiche rimangono intatti visto che l’inizio delle è stato rinviato alla fine di novembre. Per quanto concerne il finanziamento del Comune, è successo quello che si temeva, i 200 mila Euro promessi non esistono anzi non sono mai stati iscritti nel Bilancio Comunale. Viene da chiedersi a quali finanziamenti si riferivano gli esponenti dell’ex Giunta quando parlavano della situazione di Ingegneria.
ASCOLTA DE MARCHIS
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Tuttavia, sarebbe opportuno che il Rettorato facesse conoscere alla città ed agli studenti di Ingegneria l’entità dei finanziamenti ministeriali erogati in favore dell’Università “la Sapienza” e destinati alla Facoltà di Ingegneria. L’ennesima crisi della facoltà di Ingegneria si sovrappone al dibattito nazionale sulla Riforma Gelmini. Se per un verso il rinvio dell’approvazione della Riforma tiene accese le speranze di mantenere in vita le sedi universitarie distaccate, per un altro verso l’assenza di fondi per i ricercatori, all’inizio del secondo semestre, farà esplodere di nuovo il problema della docenza.
In questa prospettiva, ritengo ancora utile il ruolo del Comune che pur non avendo obblighi in merito all’erogazione di fondi per la docenza non deve far finta che il problema non lo riguardi sottraendosi da una scelta dalla quale dipende la sopravvivenza della facoltà. Il Commissario, sostituendoin tutte le funzioni sia la Giunta che il Consilio, può approvare una variazione di Bilancio con la quale prevedere una somma da erogare in favore dell’Università per il finanziamento della didattica della facoltà di Ingengeria.
Nello stesso tempo, sarebbe opportuna l’apertura di un tavolo di confronto tra Università, Comune, Provincia, Camera di Commercio, Assindustria e le associazioni di categoria e del mondo del lavoro con l’obiettivo di creare una “rete locale di sostegno alla Facoltà di Ingegneria” nella quale coinvolgere le forze imprenditoriali locali. Il tema della facoltà di Ingegneria non può rimanere un argomento locale, in questa direzione verrà presentata una interrgoazione parlamentare per chiedere al Ministro Gelmini chiarimenti in merito al Polo Universitario di Latina ed in particolare alla facoltà di Ingeneria.
