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Acqua all’arsenico, a Cisterna una nuova condotta preleverà acqua da Ninfa. Subito gli impianti di trattamento

LATINA – Se non fosse stato per la notizia diffusa a livello nazionale dopo la decisione dell’UE del 28 ottobre scorso, l’emergenza e il regime delle “deroghe” sarebbe continuato.

Oggi, invece, è stato presentato il piano a breve e lungo termine di Acqualatina S.p.A. per la risoluzione del problema dell’arsenico. Essendo rientrati nella norma i valori di molti comuni interessati al problema, tra cui anche Latina, l’attenzione si è concentrata su Cori e Cisterna.

“Nel Comune di Cisterna di Latina, i cui valori di arsenico sui due terzi del territorio comunale superano i 20 μG/L, sono già in atto i lavori di costruzione di una condotta di captazione che, a partire dal 2012, permetterà di rifornire il Comune direttamente dalla centrale di Ninfa che non mostra presenza di arsenico – spiega il gestore idrico – Anche per il Comune di Cori, che vede comunque valori di arsenico mediamente inferiori ai 20 μG/L, il gestore sta predisponendo l’installazione di un impianto di trattamento delle acque. Da subito, anche a Cisterna sarà installato un impianto di trattamento delle acque che permetterà un notevole abbattimento dei valori di arsenico. Durante la riunione Acqualatina S.p.A. ha garantito un piano di monitoraggio straordinario e continuo al fine di rilevare e comunicare prontamente eventuali valori fuori norma alle autorità competenti. Cosa che ad oggi non era mai stata fatta.

La riunione di oggi si è svolta alla presenza di rappresentanti di Acqualatina S.p.A., della Segreteria Tecnico-Operativa dell’ATO4, dei Comuni di Cori e di Cisterna di Latina, dell’ASL e dell’ARPA Lazio, la conferenza richiesta appositamente dall’Autorità d’Ambito

E ora la strategia è informare: “Punto importante della conferenza sono state anche le strategie informa comunicative che saranno mirate, grazie ad un lavoro sinergico con i media e\ gli studi medici, all’informazione sul corretto utilizzo della risorsa idrica, specie per le fasce più esposte come donne incinte e bambini al di sotto dei 3 anni”.

Non appena recepite le direttive UE a livello nazionale e segnalate dal Ministero della Salute le specifiche in materia di utilizzo della risorsa idrica, seguiranno a quello odierno ulteriori incontri finalizzati alla diffusione capillare e puntuale dell’informazione ed alla divisione dei ruoli per ciò che riguarda il rifornimento di strutture pubbliche con servizi sostitutivi.

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