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Audio – Diritto all’istruzione e no alla riforma Gelmini: il sit in degli studenti pontini

Il sit in degli studenti pontini in piazza del Popolo

LATINA – Sono scesi un’altra volta in piazza gli studenti delle scuole superiori di Latina. Non è un caso che l’abbiano fatto questa mattina, ricorrendo oggi la 71esima Giornata internazionale del diritto allo studio. Per l’occasione associazioni studentesche e universitarie – l’Unione degli studenti e la Rete della conoscenza su tutte – hanno organizzato cortei in più di novanta città italiane e il popolo della scuola pontina non ha mancato l’appuntamento. Gruppi di liceali del classico Dante Alighieri, degli scientifici Grassi e Majorana, dell’artistico e dell’ex magistrale Manzoni si sono radunati in piazza del Popolo, per un appuntamento importante, carico di un significato particolare considerati i disagi cui la scuola pubblica è chiamata a rispondere attualmente: la Giornata mondiale dello studente si è infatti intrecciata con lo sciopero contro il ddl Gelmini proclamato dalla Flc Cgil ed è diventata nuova occasione per dire no alla riforma del ministro dell’Istruzione, in questi mesi oggetto delle contestazioni di studenti e ricercatori di tutta Italia, pontini inclusi.

PERCHE’ IL 17 NOVEMBRE – La ricorrenza affonda le proprie radici in precedenti storici nei quali gli studenti hanno subito soprusi o massacri, o hanno visto negato il proprio diritto allo studio. «Il 17 novembre del 1939 studenti cecoslovacchi contrari alla guerra furono vittime di un eccidio nazista – si legge nel volantino preparato per il sit in di oggi dai rappresentanti dell’Unione degli studenti – il 17 novembre 1973 l’occupazione del Politecnico di Atene fu sgomberata dai carri armati. Nel 2004 l’assemblea studentesca internazionale di Mumbai ha rilanciato la data del 17 novembre come la Giornata mondiale di mobilitazione degli studenti».

CONTRO LA RIFORMA – Il leitmotiv della protesta non è cambiato. I ragazzi chiedono investimenti e risorse per l’edilizia scolastica, metodi didattici più flessibili, maggiore partecipazione nei processi decisionali, spazi di autonomia in cui potersi esprimere: «Rivendichiamo i nostri diritti – hanno detto in coro Rosamaria e Stefania dell’Uds, entrambe al terzo anno di liceo classico – e un modello alternativo di scuola, frutto di una riforma che parta dal basso».

ASCOLTA LE VOCI DI ROSAMARIA PRIMA, STEFANIA POI:

audioRosamaria-Stefania Uds]

La partecipazione al sit in nel capoluogo non è stata massiccia. Tra le cause, stando a quanto riferito dai alcuni ragazzi dell’Uds promotori dell’iniziativa, un gruppo di giovani comunisti che ha distribuito propri volantini e persuaso gran parte dei manifestanti ad allontanarsi dalla sede della protesta perché delusi da quella che credevano una mobilitazione apartitica.

ASCOLTA ALESSANDRA, DELL’UNIONE DEGLI STUDENTI:

audioAlessandra Uds]

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